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Dai sequestri di finto Montepulciano d’Abruzzo DOP a quelli di latte di provenienza impossibile da tracciare, non c’è alimento del made in Italy che non subisca qualche tentativo di contraffazione, con il 2013 che ha visto aumentare tutti gli indicatori, dai sequestri alle denunce. Il quadro degli illeciti è stato tracciato dal rapporto annuale di Fareambiente, da cui emerge un aumento preoccupante della tendenza a falsificare le etichette. I numeri presentati dal rapporto parlano per il 2013 di quasi 10mila tonnellate di prodotti sequestrati, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente e oltre 3 milioni di etichette illegali accertate
a fronte di appena 600mila soltanto dai controlli del 2013 dei Nuclei antifrodi carabinieri (Nac). A questi si aggiungono gli sforzi di tutte le altre forze dell’ordine, dai Nas che hanno effettuato oltre 39mila controlli alla Guardia di finanza con oltre 12mila tonnellate e 280mila ettolitri di prodotti sequestrati passando per Corpo forestale e Capitanerie di porto. All’interno del disastro descritto dal rapporto un’isola felice sembra essere paradossalmente la «Terra dei fuochi», con i controlli dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) che hanno mostrato un tasso di irregolarità inferiore a quello del resto d’Italia-