Il “Burian” a febbraio e un andamento climatico fortemente perturbato, con basse temperature, piogge, vento e neve, protrattosi fino a qualche giorno fa, stanno determinando un considerevole calo dei conferimenti di Radicchio di Chioggia IGP precoce primaverile all’Ortomercato di Chioggia. Dato che, a seguito di questo maltempo, le coperture protettive sono state tolte una decina di giorni dopo rispetto alla norma, qui si aspettavano che ciò avrebbe determinato solo qualche giorno di ritardo nell’avvio della raccolta, che generalmente avviene ai primi di aprile. Raccolta e conferimenti all’Ortomercato sono, infatti, iniziati nella seconda settima di aprile, ma inaspettatamente in quantità estremamente esigue, con una riduzione fino all’80% rispetto l’anno scorso: si è passati dai 10.000 quintali posti in asta nelle prime due settimane del 2017 ai 2.000 quintali di quest’anno.
«Ciò non è certamente dovuto a una diminuzione degli investimenti – precisa Giuseppe Boscolo Palo, Amministratore Unico dell’Ortomercato e Presidente del Consorzio Tutela del Radicchio di Chioggia IGP – che sono pari o addirittura leggermente superiore rispetto allo scorso anno, stando alle affermazioni dei vivaisti, che preparano le piantine per il trapianto. Già l’anno scorso nella zona di Chioggia – fa notare Boscolo Palo – era stata la grandine del giorno di Pasqua a penalizzare la produzione del radicchio, con perdite nel mese di aprile attorno al 30%; segnando comunque oltre 65.000 quintali di radicchio conferiti nel periodo primaverile.
Ma quest’anno la situazione si presenta ancor più tragica e non vi sono segnali che possa cambiare. Infatti, pur a fronte di eventi calamitosi verificatisi a ridosso o durante la raccolta, non è mai stato registrato un così forte calo di conferimenti di Radicchio di Chioggia IGP al Mercato di Brondolo, inoltre al ritardo della maturazione del prodotto si aggiunge la prospettiva di una resa produttiva per ettaro comunque molto inferiore alla norma. C’è il timore, fondato, che registreremo perdite consistenti giorno dopo giorno, rischiando di vedere il conferito del mese di aprile più che dimezzato.
Ma le preoccupazioni non finiscono qui, anzi. I trapianti di febbraio e marzo, a causa delle insistenti piogge che non consentivano di svolgere tempestivamente tali operazioni, sono stati effettuati con piantine che avevano più dei canonici trenta giorni dalla semina, e in molti casi sono state messe a dimora su terreni impregnati d’acqua. C’è quindi da aspettarsi il protrarsi di una ulteriore diminuzione produttiva anche per il prodotto in raccolta a maggio e questo non solo nel territorio di Chioggia, ma in moltissime altre aree di coltivazione. Il Mercato orticolo di Brondolo – conclude Giuseppe Boscolo Palo – pur non essendo ormai l’unico punto di conferimento (alcune aziende stipulano da tempo contratti di filiera con cessione del prodotto sul campo), in esso comunque si rispecchia la situazione produttiva generale».
Fonte: Chioggia Ortomercato del Veneto