Giuseppe Boscolo Palo, Presidente del Consorzio Radicchio di Chioggia IGP, torna alla guida dell’Ortomercato di Chioggia. La nomina ad Amministratore Unico della Società di Gestione di Ortomercato è stata deliberata nell’assemblea straordinaria del 6 maggio scorso, che ne ha anche modificato lo statuto per adeguarlo alle nuove disposizioni di legge sulle società partecipate.«Vorrei poter dire che ricominceremo da dove abbiamo lasciato – esordisce Giuseppe Boscolo – ma in questi tre anni e più si sono progressivamente deteriorate sia le condizioni generali esterne che la situazione interna del mercato. A detta degli esperti, la nostra tipologia di radicchio ha delle potenzialità incredibili, ma qui non siamo ancora riusciti ad esprimerle. I conferimenti dell’ultimo periodo sono in calo, così come le quotazioni sono crollate sotto i costi di produzione, che vanno dai 40 agli 80 centesimi al chilo, a seconda che si tratti di radicchio tardivo o precoce».
«L’Ortomercato è collocato all’interno della zona di produzione del Radicchio di Chioggia IGP -spiega Giuseppe Boscolo – dove deteniamo un patrimonio di esclusività che può permetterci di distinguere il radicchio coltivato qui dall’universo dei radicchi tondi: si tratta del seme autoctono. Perciò la strada da percorrere per me è chiara: negli anni ci siamo specializzati nella produzione di radicchio, “Chioggia” è un brand ricco di valore territoriale, quindi l’alternativa al generico radicchio tondo è il Radicchio di Chioggia IGP. E’ l’unica, e forse l’ultima, possibilità che abbiamo».«E’ mia intenzione – prosegue Boscolo – farmi affiancare nella gestione da un comitato tecnico,costituito dai rappresentanti delle Organizzazioni dei Produttori che partecipano alla società Chioggia Ortomercato: Opo Veneto e Apo Veneto Friulana.
Così, mentre il Consorzio di tutela si deve occupare della promozione, l’Ortomercato deve diventare “Il Mercato del Radicchio di Chioggia IGP, occupandosi della commercializzazione, grazie soprattutto alle Op, che possono rappresentare l’anello di congiunzione fra il Consorzio, il Mercato e la Grande Distribuzione Organizzata».«Il lavoro da svolgere assieme è tanto e difficile – conclude Giuseppe Boscolo Palo – ma dobbiamo agire con rapidità per recuperare il tempo perduto. In stretta intesa fra Consorzio e Op possiamo redigere un elenco di produttori, conoscere gli ettari investiti a radicchio e prevedere le tonnellate in gioco anno per anno, per riuscire a governare l’offerta. Serve poi anche avviare una stretta collaborazione per poi arrivare all’unificazione fra i due Mercati alla produzione del territorio dell’IGP, vale a dire Chioggia e Rosolina, attraverso i quali oggi transita circa il 30 per cento del prodotto, per riuscire ad attrarre la restante parte che attualmente viene commercializzata attraverso altri canali»
Fonte: Consorzio tutela Radicchio di Chioggia Igp