Mentre in Europa è in corso la “guerra del latte”, la filiera del Parmigiano Reggiano DOP ha accresciuto di oltre 360 milioni il valore per gli allevatori. Dal mercato primi segnali di ripresa. In dodici mesi ha generato scambi per quasi 18 milioni di euro. E’ questo il primo effetto dell’istituzione lo scorso anno del Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR), passaggio che fece di questo prodotto l’unica DOP europea che assegna direttamente agli allevatori, cioè ai titolari della materia prima a qualità distintiva, le quote latte da destinare alla trasformazione, contrariamente a quanto avviene per altre produzioni DOP che assegnano le quote ai caseifici, cioè ai soggetti trasformatori.
L’aspetto più rilevante dell’operazione è l’assegnazione di quote di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto decidere se utilizzarle per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o trasferirle a terzi o, ancora, se usarle come elemento di garanzia per ottenere credito. L’operazione ha interessato 3.348 allevamenti del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, ai quali sono state assegnate quote per 16,7 milioni di quintali di latte destinabili alla trasformazione (3,6 milioni per la montagna e il resto per le zone di collina e pianura). “Da quel momento – osserva il Consorzio – le quote si sono configurate come un nuovo asset operativo e patrimoniale, come confermano i numeri relativi agli scambi che si sono generati in un anno”.
Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano DOP