Novità importanti dal Belgio dove è stata presentata ieri all’interno del Parlamento europeo a Bruxelles, l’esposizione “Geographical Indications-Italian cultural heritage” curata dalla Fondazione senese Qualivita, in collaborazione con Aicig e Federdoc. La mostra valorizza i prodotti DOP e IGP italiani attraverso il progetto Qualicultura, che si ispira ai valori culturali contenuti nel Regolamento Ue n.1151/12 e presenta le Indicazioni geografiche non solo per le loro qualità e caratteristiche organolettiche uniche, ma per la loro capacità di cristallizzare nella memoria e nella cultura, la storia, i simboli, le arti e la letteratura.
La notizia più importante nella prima giornata dell’evento riguarda soprattutto Siena. Infatti è stato rivelato durante un rendez-vous nelle sale del Parlamento che nei prossimi mesi i Comitati per la promozione del Ricciarello e del Panforte potrebbero unirsi dando vita al Consorzio di tutela, con il supporto della Fondazione Qualivita per il rilancio delle due IGP. Lunedì scorso alla riunione convocata dall’ente nato a Siena nel 2000, e dal Corinpanf erano presenti l’assessore al turismo di Siena, Alberto TirellI, il presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi, Giuseppe Liberatore della Fondazione MPS e i maggiori produttori e organizzazioni di categoria. Nell’occasione Qualivita ha illustrato il piano di rilancio delle due Indicazioni geografiche protette. Un progetto importante per tutta la filiera e anche per il territorio. Tirelli, su input del sindaco Luigi De Mossi, ha confermato che se il Comitato si trasformerà in Consorzio, il Comune di Siena sarà pronto a supportarlo riservandogli una sede di prestigio all’interno del Santa Maria della Scala.
“La cultura è il valore aggiunto delle Indicazioni Geografiche – commenta Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita – e in particolare quelle toscane, che hanno da sempre mantenuto vivo e inscindibile il loro legame con i riferimenti storici dei territori e la tradizione delle loro comunità. Questa esposizione prende spunto dallo studio Ismea Qualivita nell’ambito del programma Rete Rurale, nel quale emerge l’enorme e prezioso patrimonio di risorse culturali collegate alle DOP IGP italiane: un asset sempre più importante per lo sviluppo delle denominazioni, sia in chiave turistica, sia in chiave di marketing per il consumatore finale, oggi tenuto vivo soprattutto dai Consorzi di tutela”.
Fonte: Il Corriere di Siena