I prodotti del Friuli Venezia Giulia con marchio di qualità sono molti, ma il loro peso economico è “piuma”. La qualità dell’agroalimentare è un vanto per friulani e italiani. Soprattutto quando si fregia di marchi come quelli della DOP, dell’IGP, dell’IGT, della STG, della DOC, in buona parte conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Le cose cambiano un po’ nella realtà economica dei fatti, come racconta il Rapporto 2014 (dati 2013) sulle produzioni agroalimentari firmato Ismea – Qualivita.
I 269 prodotti italiani marchiati al 2014 ‘pesano’ 1,27 milioni di tonnellate (delle quali oltre un terzo esportate), fatturano (alla produzione) 6,6 miliardi di euro e, al consumo, 13 miliardi di euro. Ma le prime 10 Dop concentrano su di sé l’81% del giro d’affari. Quanto Friuli Venezia Giulia c’è lì dentro? Molto poco. Il nostro primo prodotto in graduatoria, il prosciutto di San Daniele DOP – che, rispetto all’anno precedente, ha subito una flessione delle certificazioni del 7,2% e del fatturato del 2,1% – occupa l’undicesima posizione.
Fonte: Il Friuli.