A Siena dibattito tra lo chef e il ministro Lollobrigida in occasione dei 25 anni di Qualivita. “E ora diritti verso il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Unesco”
Massimo Bottura e il ministro Francesco Lollobrigida insieme a Siena, sul palco del teatro dei Rozzi: l’occasione è stata data dalle celebrazioni per i 25 anni di Qualivita, la fondazione impegnata nella tutela dei prodotti agroalimentari e vinicoli certificati DOP e IGP. Sono stati anni nei quali sono state molte le iniziative create a sostegno delle denominazioni e dei Consorzi di tutela, con battaglie intense a livello internazionale.
Dopo un saluto di Paolo de Castro, già ministro dell’Agricoltura ed attuale presidente del comitato scientifico della Fondazione, che ha voluto ricordare come il ruolo del ministro del settore sia importantissimo per portare avanti le battaglie a protezione dei prodotti, la parola passa a Bottura, a cui piace ricordare come al di fuori dai confini tutti amino l’Italia per i suoi prodotti alimentari e per lo stile di vita. “Abbiamo un territorio incredibile, con personaggi come contadini, allevatori, casari, pescatori in grado di creare prodotti unici ed è giusto proteggerli con le DOP e le IGP. Giro per il mondo tanti giorni all’anno e la gente dichiara sempre il suo amore per l’Italia: dobbiamo recuperare il senso di orgoglio per quello che siamo e da dove veniamo”.
Parte poi l’aneddoto nel quale racconta di come, girando uno spot per un’auto con David Beckam, durante una pausa della lavorazione, stesi sui campi di grano, il calciatore inglese lo guarda e afferma beatamente di stare in paradiso: E riflette che per lui erano semplicemente nel bel mezzo della campagna modenese: “Io davo per scontato la quotidianità, mi stavo perdendo. È bello continuare a stupirsi della bellezza”.
Lollobrigida si è invece soffermato sulla proposta di far diventare la cucina italiana patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. “Dopo quella francese, cinese, messicana e coreana mi sembra il minimo che sia riconosciuta l’unicità della nostra, la più varia e con prodotti alimentari che fanno la differenza”.
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Fonte: Il Gusto – La Repubblica
