Produttori pugliesi pronti al reimpianto di cultivar di ulivo tolleranti al batterio della xylella fastidiosa. “Ma servono regole precise e un coordinamento regionale – sottolinea il presidente del Consorzio Olio DOP Terra d’Otranto” Presto il decreto ministeriale con le procedure da applicare. All’indomani della pubblicazione delle modifiche della Decisione di esecuzione europea che autorizza al reimpianto , l’attenzione si sposta da Bruxelles all’Italia, chiamata, attraverso un decreto ministeriale, a recepire quanto prima la nuova Decisione Ue.
In realtà, come spiega anche il vicepresidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento Paolo De Castro “la Decisione che autorizza il reimpianto degli ulivi è immediatamente applicabile. Teoricamente, già adesso, chiunque potrebbe piantare alberi d’ulivo, l’importante è che l’area destinata al reimpianto ricada nella zona infetta – mentre resta intatto il divieto di impianto nella fascia di 20 chilometri a ridosso della zona cuscinetto – e che si scelgano varietà tolleranti o resistenti alla batteriosi.La ricostituzione del paesaggio olivicolo distrutto dalla xylella dovrà avvenire secondo criteri ben precisi: ora serve al più presto una modifica del Piano di Sviluppo rurale regionale per stornare quante più risorse possibili alla ricostituzione del patrimonio olivicolo salentino. Mi auguro che la Regione si muova quanto prima”.
La ricostituzione della superficie olivetata sta anche molto a cuore agli imprenditori che in questi anni di devastazione del paesaggio a causa del batterio hanno lottato per ottenere la deroga al divieto di impianto. Fra questi Giovanni Melcame, che oltre ad essere un produttore olivicolo è anche presidente del Consorzio di tutela Olio DOP Terra d’Otranto “Serve subito un tavolo di coordinamento per l’attuazione di un piano di ripristino della superficie olivetata – sottolinea Melcarne – altrimenti il pericolo è che, senza regole, ognuno faccia a modo suo e male. Infatti, nel momento in cui arriveranno tutte le indicazioni del ministero su come procedere con l’impianto c’è il rischio che si possa generare un’anarchia, dove ognuno pianta senza conoscere le varietà di ulivo, le esigenze delle diverse cultivar, quale metodo utilizzare, e quant’altro. Ecco perché serve un tavolo di coordinamento, guidato dalla presidenza della Regione, capace di fornire regole precise e inderogabili su come e dove piantare. Insomma, delle linee guida che consentano di ricreare un paesaggio armonico. Per ricostruire il paesaggio servono esperti, paesaggisti e agronomi che conoscano perfettamente il territorio, e che si attengano a criteri precisi e vincolanti”.
Fonte: Il nuovo Quotidiano di Puglia