Presentato l’annuale Prowein Business Report: preoccupano le questioni economiche, che rappresentano le maggiori sfide e rischi. Pesano anche i cambiamenti climatici.
L’aumento dei costi continua a essere percepito come una grande minaccia per le aziende vitivinicole, dato in linea con quello del 2022. Oggi ci sono però almeno due preoccupazioni diventate protagoniste per l’industria del vino: la possibilità di una recessione economica e soprattutto il calo dei consumi, timore che nel 2022 era stato espresso dal 30 per cento degli intervistati, diventato il 48 per cento nel 2023.
È stato presentato da pochi giorni l’annuale Prowein Business Report, ampio sondaggio tra esperti del settore realizzato dalla Hochschule Geisenheim University per conto di Prowein, l’importante fiera che si tiene ogni anno a Düsseldorf, in Germania. Si tratta della settima indagine di questo tipo, ricerca globale che mira ad analizzare in modo completo la catena del valore nel settore del vino.
Presentando i dati e le tendenze che sono emerse da questo sondaggio è stato sottolineato quanto siano “i fattori economici a rappresentare sfide e rischi”. Un dato certamente curioso soprattutto alla luce della scorsa vendemmia, quella del 2023, considerata a livello globale come la più scarsa da 60 anni a questa parte.
Non c’è infatti nazione, o quasi, che durante gli ultimi 12 mesi non abbia dovuto fronteggiare una o più minacce nei confronti della propria produzione agricola. In Italia, in particolare, l’annata 2023 verrà ricordata come quella della peronospora, malattia della vite causata dalle tante piogge, e successiva umidità, che hanno investito la Penisola durante i mesi di maggio e giugno decimando così la nostra produzione di uve da vino.
Nonostante questo solo il 45 per cento delle persone intervistate ritiene che il cambiamento climatico sia la principale minaccia per la propria azienda. “Le questioni economiche vengono percepite come più vicine e quindi più urgenti”, è stato detto da Simone Loose, responsabile dell’Istituto di Economia del Vino e delle Bevande della stessa università.
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Fonte: Cibo – Domani