Nel 2020 il Consorzio Tutela Provolone Valpadana rilancia l’immagine del prodotto con iniziative dedicate “below the line”, particolarmente incentrate sul dualismo delle tipologie dolce/piccante e un rinnovato impegno digitale attraverso il sito e i social. Intensificate anche le attività di ricerca e sviluppo e di vigilanza. A partire dal mese di aprile, il Consorzio vigilerà sulla fornitura di oltre 500 tonnellate di formaggio DOP distribuito agli indigenti nazionali e, entro l’anno, realizzerà uno studio sull’impronta ambientale della filiera di produzione, grazie ai fondi del Ministero dell’Ambiente nell’ambito del bando “Made Green in Italy”.
Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana rafforza l’impegno per rilanciare un prodotto della tradizione millenaria, in un mondo che cambia ormai quotidianamente. Nel 2020 l’impegno nel rinnovare l’immagine del Provolone Valpadana ha visto dapprima la realizzazione di un nuovo sito www.provolonevalpadana.it, che si contraddistingue per lo stile elegante e di facile fruibilità, ricco di spunti di approfondimenti culinari, e l’avvio di canali social (@provolonevalpadana Facebook, Instagram e Youtube), che saranno caratterizzati da un linguaggio più vicino al consumatore finale, accompagnandolo nella conoscenza di un prodotto dalle caratteristiche inaspettate. Il dualismo tra le tipologie di dolce e piccante sarà il filo conduttore della nuova campagna di comunicazione, che prevede un autunno ricco di eventi e la presenza costante, sin dai prossimi giorni, nel mondo digital. A breve verrà inaugurato un ulteriore spazio web per proporre approfondimenti, curiosità e riflessioni in ambito culinario e caseario, in collaborazione con blogger e redazioni, arricchito da nuovi video e ricette.
Da questo mese e fino alla prossima estate, il Consorzio Tutela Provolone Valpadana, che si occupa di tutelare questo famoso formaggio DOP, vigilerà sulla distribuzione di oltre 500 tonnellate di Provolone Valpadana DOP, in confezione da 250/350g, presso tutti gli enti caritativi d’Italia, per venire incontro alle esigenze dei più bisognosi. L’iniziativa rientra negli obiettivi del Fondo di aiuti europei agli indigenti, che si rivela oggi più che mai fondamentale per il nostro Paese, in particolar modo nelle aree più colpite dal Covid-19.
Il Consorzio si è recentemente aggiudicato anche i fondi messi a disposizione dal bando “Made Green in Italy” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per dare il via a un’indagine volontaria sull’impatto ambientale dell’intera filiera del Provolone Valpadana.
L’analisi coinvolgerà le aziende facenti parte del Consorzio e porterà alla raccolta di dati e alla realizzazione dello studio dell’impronta ambientale del prodotto. L’obiettivo è di mettere in atto nuove Regole di Categoria di Prodotto, di concerto con il Ministero e sulla base delle Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR) europee, che promuovono modelli sostenibili di produzione e consumo.
L’attività, che durerà 8 mesi, è in linea con le indicazioni strategiche in materia ambientale della Commissione Europea, al fine di ottenere un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti che questi generano durante il loro ciclo di vita.
“Partecipando al programma Made Green in Italy abbiamo l’occasione di ottenere i dati necessari per comporre un quadro molto utile per il rinnovamento della nostra filiera – sostiene Vittorio Emanuele Pisani, Direttore del Consorzio Tutela Provolone Valpadana – La produzione agroalimentare di alta qualità deve diventare, a maggior ragione, più sostenibile; questo è un primo passo molto importante, anche per l’immagine del Provolone Valpadana DOP. È volontà del Consorzio promuovere e attuare strategie consapevoli e di qualità, in Italia e all’estero, rafforzando immagine e impatto comunicativo del Provolone Valpadana DOP, come prodotto “Made in Italy”, al fine di sostenerne la competitività sui mercati nazionali e internazionali.”
La produzione del Provolone Valpadana DOP (pari a 6.700 tonnellate, per un totale di oltre 620.000 forme, da quelle più piccole fino a quelle di oltre 100 kg) ha visto un aumento importante nell’anno appena concluso, segnando una crescita del +6,7% (+419 ton), rispetto all’anno precedente e con un incremento dell’1,8% della destinazione di latte a prodotto DOP, passata dal 22,1% del totale al 23,9%. Anche l’export sale, seguendo l’aumento generale di prodotto che, per la voce doganale specifica di “provolone”, ha segnato un +9,6%, con una maggiore interesse rilevato nei mercati extra-UE, passati al 40% del totale nel confronto con i mercati UE, rispetto al 30% del 2018.
I paesi target rimangono confermati e in particolare, per il mercato UE la Spagna e la Germania (circa il 70% sul parziale), mentre Stati Uniti e Australia (circa il 72% sul parziale) sono le nazioni di maggior interesse per il mercato extra-UE.
In generale il 2019 segna, a fronte di un incremento produttivo, una corrispondente diminuzione delle giacenze, da imputare a una maggiore richiesta del mercato.
“Abbiamo sempre difeso il valore e la tipicità di uno dei prodotti rappresentativi del patrimonio lattiero caseario nazionale – dichiara Libero Stradiotti Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana – ma abbiamo iniziato a valorizzarne appieno anche le indubbie proprietà intrinseche, caratterizzate dalle due tipologie: quella Dolce che può diventare l’ingrediente che seduce il palato e quella Piccante, dal sapore coinvolgente, ricco e da scoprire, dedicato agli intenditori”
Fonte: Consorzio Tutela Provolone Valpadana
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