Era preincartato, senza l’ etichetta con i loghi ministeriali ed europei afferenti la denominazione di origine protetta e privo di indicazioni che ne consentissero la tracciabilità. Così una nota catena di supermercati in provincia di Napoli, nel Nolano, presentava nel banco dei formaggi quello che offriva ai clienti come Provolone del Monaco DOP. Lo hanno scoperto i carabinieri forestali che al titolare hanno elevato una contravvenzione di circa 6 mila euro.
“Doveroso ringraziare i militari dell’Arma che hanno condotto a termine l’operazione – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco DOP, Giosuè De Simone – Con questa azione si è messo fine ad un malcostume che sicuramente può arrecare danno al consumatore. La tutela ed il rispetto del cliente devono essere al primo posto di chi intende commerciare prodotti di grande eccellenza come il nostro e la garanzia dell’integrità e dell’autenticità non deve mai essere persa di vista”.
A subire il danno sono anche i produttori della Penisola sorrentina e dei Monti Lattari, gli unici a produrre quello originale, riconoscibile dal marchio a fuoco che compare su tutte le facce del formaggio. Nel mese appena terminato i carabinieri forestali hanno condotto operazioni analoghe anche per la carne del “Vitellone dell’Appennino Bianco IGP”, meglio conosciuta dai consumatori con le denominazioni di chianina, marchigiana e romagnola. La mancanza di tracciabilità e l’assenza dei prodotti a denominazione dai registri di carico ha fatto scattare il sequestro della carne e l’applicazione al trasgressore di una sanzione di circa 14mila euro.
Fonte: Il Giornale
