La Stampa
Come lo suggerisce la parola stessa, alla base dei salumi c’è il sale che, pur garantendo conservazione e gusto, è uno dei grandi indagati degli ultimi decenni per quanto riguarda i danni alla salute. E il Vallée d’Aoste Lard d’Arnad DOP, l’unico lardo in Europa a possedere questa certificazione ottenuta nel 1996, ha raccolto la sfida. L’Institut Agricole Régional ha chiuso il progetto «Prove di salatura del Vallée d’Aoste Lard d’Arnad Denominazione di origine protetta». L’obiettivo era comparare i vari metodi di produzione adottati con la tecnica tradizionale dai 3 attuali produttori valdostani.
«L’input per questo progetto, che avrà un seguito, è arrivato dal Comitato per la valorizzazione dei prodotti tipici di Arnad “Lo Doïl”, con una semplice domanda: “perché a volte ci esce del lardo più salato?” facendo riferimento alla qualità e alla salubrità dell’alimento rispetto alla quantità di sale il cui tenore giornaliero, non dimentichiamolo, dovrebbe essere di 5 grammi, mentre gli studi medici indicano che in media ne assumiamo il doppio: 12 grammi gli uomini e 9 le donne» spiega Andrea Barmaz, direttore della Sperimentazione all’Institut.