Tra cambiamenti climatici, tendenze di mercato e digitalizzazione, questo articolo analizza le potenzialità, il ruolo della ricerca e quello dell’Italia nello sviluppo del settore IG
Le Indicazioni Geografiche (IG) sono da tempo motori di innovazione sociale, politica e tecnica. Socialmente, queste certificazioni promuovono una governance basata sulla gestione collettiva di un diritto di proprietà intellettuale. Politicamente, richiedono un coordinamento pubblico-privato per garantirne la protezione. Dal punto di vista tecnico, le IG codificano e preservano conoscenze specifiche, come pratiche agronomiche e metodi di produzione tradizionali.
Gestione dei cambiamenti
Secondo un recente studio (Sgubin et al. 2024), il cambiamento climatico modificherà profondamente la geografia vinicola, con la possibilità di una perdita del 90% delle attuali eccellenze vinicole italiane e mediterranee, qualora le temperature medie globali aumentassero di oltre 2°C. Questo cambiamento inciderà non solo sulla produzione vitivinicola, ma su tutto l’agroalimentare, generando criticità per i sistemi di qualità alimentare, come le IG. Le malattie animali e fitopatie, come la peste suina, la peronospora e il malsecco dei limoni, rappresentano le sfide più recenti. Anche le specie invasive, come il granchio blu, proliferano a causa dell’aumento della temperatura delle acque mediterranee, aggravando ulteriormente la situazione. Dal lato dei consumatori, la crescente attenzione per stili di vita sostenibili e salutari impone nuove sfide alla competitività delle aziende tradizionali. Nel settore vinicolo, si registra una crescente domanda di vini bianchi, frizzanti e a basso contenuto alcolico, spinti dalle preferenze dei giovani, mentre le vendite di vini rossi hanno subito un rallentamento anche a causa dell’inflazione. Nel settore agroalimentare, cresce il consumo di prodotti privi di derivati animali, sostituti della carne e alimenti dietetici o poveri di calorie. In Italia, ad esempio, il mercato degli alimenti “plant-based” è cresciuto del +16% tra il 2021 e il 2023 (GFI Europe, 2024), con un incremento del +39% nei formaggi “plant-based”, rispetto al +12% dei formaggi tradizionali, segnalando un crescente interesse per prodotti a basso impatto ambientale. L’impatto combinato del cambiamento climatico e delle evoluzioni nelle preferenze dei consumatori rende necessaria una revisione dei quadri normativi delle IG, affinché possano rispondere a nuove esigenze di qualità e trasparenza, garantendo la loro capacità di adattamento. In questo contesto, la ricerca scientifica gioca un ruolo cruciale nel rafforzare il sistema delle IG, supportando lo sviluppo sostenibile e valorizzando le identità territoriali. L’innovazione tecnologica e l’analisi scientifica sono fondamentali per migliorare le pratiche agricole, rendendole adattabili ai cambiamenti climatici e rispettose delle tradizioni locali. Questo approccio consente di mantenere la qualità e la specificità dei prodotti legati alle IG, sostenendo allo stesso tempo l’economia rurale e la protezione ambientale.
Il ruolo della ricerca scientifica
Stimolare il dibattito scientifico internazionale e promuovere la cooperazione tra attori locali e globali è fondamentale per la condivisione di conoscenze e best practices, affrontando sfide contemporanee come la standardizzazione dei prodotti, la perdita di biodiversità e l’impoverimento del suolo. La ricerca scientifica, con un approccio interdisciplinare e internazionale, permette di superare gli ostacoli economici, sociali e ambientali, rafforzando le IG come strumento di crescita sostenibile, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Qui, la ricerca può guidare la transizione verso pratiche più sostenibili e competitive.
Le potenzialità del Sistema IG
Il modello europeo delle IG ha dimostrato di essere uno strumento efficace per lo sviluppo territoriale, con un impatto particolarmente rilevante nelle aree rurali e meno avvantaggiate. Questo sistema contribuisce alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro, garantendo pari opportunità. Un esempio emblematico è rappresentato dalla Pasta di Gragnano IGP, dove, a vent’anni dal riconoscimento del Consorzio, il numero di produttori è raddoppiato. Uno studio dell’Università di Napoli (Rey et al. 2023) evidenzia inoltre significativi miglioramenti nelle performance operative, finanziarie e sociali. Parallelamente, ricerche recenti dell’Università di Padova (Stranieri et al. 2023, Stranieri et al. 2024) dimostrano che le IG non solo rafforzano la competitività regionale, ma stimolano anche l’adozione di innovazioni tecnologiche, risolvendo così il paradosso tra innovazione e tradizione. Nei Paesi in via di sviluppo, le IG offrono opportunità per migliorare le condizioni economiche delle comunità locali, facilitando l’accesso ai mercati globali con prodotti di nicchia e valore aggiunto, limitando al contempo la deforestazione e l’agricoltura intensiva. Nei Paesi sviluppati, il modello IG ha dimostrato di essere più resiliente agli shock economici, come evidenziato da studi comparativi tra i modelli agroalimentari europei e statunitensi (Petino et al. 2024). Dal punto di vista sociale, proteggere le IG significa anche tutelare i diritti economici delle comunità locali, contribuendo direttamente al loro benessere collettivo. Il nuovo Regolamento europeo 2024/1143 affida ai Consorzi di tutela la responsabilità di proteggere e promuovere i prodotti tipici, anche in ambito turistico. Il Regolamento riconosce il ruolo chiave dei Consorzi nell’implementazione di pratiche sostenibili lungo tutta la filiera, con un’attenzione particolare agli impatti economici, sociali e ambientali sui territori di origine.
Il ruolo dell’Italia
L’Italia svolge un ruolo centrale nel sistema delle IG, grazie alla consolidata esperienza degli operatori del settore e alla capacità dei Consorzi di coordinare lo sviluppo delle produzioni certificate. Il Paese è leader in Europa nel settore delle DOP e IGP, posizione ulteriormente rafforzata dalla sinergia con il sistema scientifico agroalimentare, sia a livello nazionale che internazionale. Questo primato consente all’Italia di promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel settore. Un contributo significativo proviene dal mondo accademico. L’Osservatorio scientifico della Fondazione Qualivita ha censito oltre 200 articoli scientifici sulle IG pubblicati dal 2020, confermando l’impegno degli atenei italiani nel fornire una base scientifica solida alle produzioni agroalimentari di qualità. Il progetto Italia Next DOP del 2023 ha coinvolto oltre 800 stakeholder del settore agroalimentare italiano di qualità, promuovendo 90 progetti di ricerca sulle DOP e IGP, valorizzando il patrimonio scientifico nazionale e tracciando oltre 200 ricerche attive. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) gioca un ruolo chiave nell’innovazione e nella sostenibilità dell’agricoltura italiana. La Missione 2 del PNRR destina oltre 500 milioni di euro per l’ammodernamento del settore agricolo, con un focus sull’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e sulla riduzione dell’impatto ambientale.
La conferenza internazionale sulle prospettive delle IG
Dal 18 al 21 febbraio 2025, Roma ospiterà la Seconda Conferenza Internazionale sulle Prospettive Globali delle Indicazioni Geografiche, promossa dalla FAO e dal Ministero italiano dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), insieme a partner internazionali. L’evento sarà una piattaforma per discutere l’adattabilità delle IG ai cambiamenti climatici e alle nuove esigenze di mercato, con un focus su innovazione e sostenibilità.
Call for Papers e partecipazione
La conferenza sarà preceduta da una call for papers. Le proposte selezionate saranno incluse negli Atti del Convegno e presentate durante le sessioni tematiche, che si svolgeranno in quattro lingue: inglese, spagnolo, francese e italiano. La conferenza di Roma 2025 si baserà sulle esperienze delle edizioni precedenti, come la Conferenza di Montpellier del 2022 e il Simposio Scientifico “Italia Next DOP” del 2023, con l’obiettivo di consolidare il dialogo tra ricerca e pratica, rafforzando le IG come strumento di sviluppo sostenibile a livello globale.
Temi chiave della conferenza
- Innovazioni per la Sostenibilità: miglioramento e monitoraggio delle performance di sostenibilità delle Indicazioni Geografiche, adattamento ai cambiamenti climatici.
- Governance e Gestione delle Indicazioni Geografiche: innovazioni nella governance, responsabilizzazione degli stakeholder locali e innovazioni nel marketing.
- Quadro Normativo e Protezione: innovazioni nel contesto normativo e cooperazione internazionale per lo sviluppo delle Indicazione Geografiche nei Paesi in via di sviluppo.
- Innovazioni Tecniche e Specifiche: ricerca e sviluppo per rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio, buone pratiche sociali e ambientali.
Riferimenti ricerca
- Rey, A., Landi, G.C., Agliata, F. and Cardi, M. (2023), “Managing the tradition and innovation paradox of the agribusiness industry: the impact of the network on operating, financial and social performance”, Journal of Intellectual Capital, Vol. 24 No. 6, pp. 1447-1463. https://doi.org/10.1108/JIC-04-2023-0087
- Stranieri S., Orsi L.,Zilia F., De Noni I., Olper A. (2024). Terroir takes on technology: Geographical Indications, agri-food innovation, and regional competitiveness in Europe. Journal of Rural Studies, Volume 110, 2024, 103368. https://doi.org/10.1016/j.jrurstud.2024.103368.
- Stranieri S., Orsi L., De Noni I., Olper A. (2024). Geographical Indications and Innovation: Evidence from EU regions. Food Policy, Volume 116, 2023, 102425. https://doi.org/10.1016/j.foodpol.2023.102425.
- Setyawan V.P. (2024) Legal Protection of Geographical Indications and the Realization of Community Welfare. Jurnal KewarganegaraanVol. 8 No. 1 Juni 2024. https://doi.org/10.31316/jk.v8i1.6454
- G. Petino, J. Wilson, A. Babb, et al. (2024). Geographical Indication as a Strategy to Revive Small-Scale Agriculture: Evaluating Prospects for Geographical Indication Commodities as a Value-added Mechanism for Sustainable Agriculture. Bloomington, IN: Indiana University, Ostrom Workshop.
- Sgubin, G., Swingedouw, D., Mignot,J., Gambetta, G. A., Bois, B., Loukos, H., Noël, T., Pieri, P.,García de Cortázar-Atauri, I., Ollat, N., & van Leeuwen, C.(2023). Non-linear loss of suitable wine regions over Europein response to increasing global warming. Global ChangeBiology, 29, 808–826. https://doi.org/10.1111/gcb.16493
- Van Leeuwen, C., Sgubin, G., Bois, B. et al. Climate change impacts and adaptations of wine production. Nat Rev Earth Environ 5, 258–275 (2024). https://doi.org/10.1038/s43017-024-00521-5
- Fondazione Qualivita. Osservatorio Ricerca IG – https://www.qualivita.it/archivio/ricerche/
- Fondazione Qualivita (2024). Riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche UE Cibo, Vino, Bevande Spiritose.
- Osservatorio Turismo DOP
- GFI Europe (2024) Italia: Report sul mercato al dettaglio degli alimenti a base vegetale (2021-2023). https://gfieurope.org/it/
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2024_03