Per la prima volta nella storia, l’anno scorso, le vendite della specialità italiana hanno superato quelle dello champagne: 400 milioni di bottiglie di Prosecco contro 307 Champagne. Altri 242 milioni di bottiglie sono stati prodotti dagli spagnoli. Naturalmente lo champagne, che è più caro, rende di più: 4,3 miliardi di euro contro i 3 del prosecco. «L’aseension vertigineuse du vin italien», scrive Marie Josée Cougard, crea molti problemi. Il quotidiano di Monaco parla di «Risikosommer», un’estate a rischio.
E’ la stagione degli asparagi e del prosecco. Gli asparagi sono quelli del Brandeburgo, il Land che circonda la capitale. Grandi, bianchi, poco profumati e cari. Niente a che vedere con i nostri, piccoli e verdi. In quanto al prosecco è sempre più amato, sempre più caro, e scarseggia. Per colpa nostra. I vignaioli del Veneto si giustificano: vendemmia scarsa per il cattivo tempo. Ma i tedeschi non ci vogliono credere: lo nascondete nelle cantine per far salire il prezzo. E, poi, perché siete così rigorosi: allargate la zona di produzione, perché solo nelle vigne di Conegliano? Per loro è incredibile che gli italiani rinuncino a un guadagno certo, per serietà. «Der Prosecco wird knapp», il prosecco scarseggia, si allarma in prima pagina la Süddeutsche Zeitung, notizia importante come il caso Blatter. Si preoccupano perfino i francesi che, per difendere la loro produzione, dovrebbero ignorarci: «Le prosecco menacé de pénurie en 2015», è il titolo di Les Echos.
Fonte: Italia Oggi