I presidenti delle tre Denominazioni, Prosecco DOP, Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP e Asolo – Prosecco DOP, favorevoli a più sinergie, Caner:”Non piantate altro Glera”
Un unico consorzio fra il Prosecco DOP, il Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP e l’Asolo – Prosecco DOP? Ancora no. Ma sicuramente una cabina di regia per affrontare problematiche comuni, dalla lotta alla contraffazione al marketing.
L’ha auspicato la Cia, mettendo l’altra sera a confronto i presidenti delle tre Denominazioni, subito condivisa dall’assessore regionale Federico Caner; Stefano Zanette, Elvira Bortolomiol e Ugo Zamperoni si sono detti d’accordo.
I tre presidenti hanno evidenziato l’importanza di una sinergia tra i consorzi, escludendo la possibilità di un consorzio unico ma auspicando il coordinamento su specifiche tematiche, quali la sostenibilità, la comunicazione e la promozione.
La criticità più importante evidenziata da Zanette, Bortolomiol e Zamperoni è stata quella legata alla registrazione di marchi e nomi che contengono la parola Prosecco. Sono continui i tentativi continui di frode e contraffazione che oltre al prodotto riguardano la comunicazione.
Attualmente i consorzi devono impiegare molte energie e risorse per la difesa da queste situazioni in condizioni di tampone, ovvero quando i marchi sono già registrati o la contraffazione è già in essere. Questo, a detta del presidente Zanette è dovuto alla mancanza di uno filtro nazionale ed europeo. Attualmente infatti la registrazione di marchi con la parola Prosecco è molto facile per chiunque.
I presidenti invocano un aiuto più centrale in questa “difesa” proprio per non dover singolarmente rincorrere queste situazioni ma intervenire a monte.
«Lavoreremo in stretto rapporto e tutti e tre insieme sicuramente avremo ulteriori step sui quali porteremo una tutela maggiore» ha assicurato Bortolomiol.
Giuseppe Facchin, presidente Cia Treviso, ha introdotto i lavori ricordando Mirco Merotto, morto in un infortunio sul lavoro.
«La sicurezza ha sicuramente un posto prioritario nelle nostre aziende – ha commentato Bortolomiol – ogni volta che sento queste tragiche situazioni e incidenti, ci deve portare a riflettere e a costruire regole rigide».
Tracciando il bilancio dei rispettivi Consorzi, Zanette ha tra l’altro ricordato il recupero a Prosecco di 6.050 ettari di Glera, «ma solo per qest’anno» («Non piantate altro Glera» ha ammonito Caner).
Bortolomiol ha confermato che la prossima vendemmia sarà più tardiva, per metà settembre.
Zamperoni ha annunciato che anche per la vendemmia 2021 «adotteremo la misura espansiva della riserva vendemmiale».
A Cimadolmo, intanto, si è svolto il focus sulla viticoltura trevigiana organizzata dalla Coldiretti Treviso. «Nonostante la pandemia, il consumo di Prosecco è rimasto stabile – ha rimarcato il presidente Giorgio Polegato – con la ripresa, si sta addirittura notando un aumento del consumo: questo prodotto continua a piacere e che questo straordinario spumante ha ancora delle grandi potenzialità». Valerio Cescon, presidente Cantine “La Marca”, ha assicurato: «Arriviamo alla prossima vendemmia con un mercato interessante, con ampia domanda e sufficiente offerta».
Fonte: La Tribuna di Treviso