Nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana dell’11 agosto 2020 è stato pubblicato il decreto n. 9033890 del 31 luglio 2020 con cui il Ministero ha approvato le modifiche ordinarie al disciplinare di produzione dei vini a DOP Prosecco, tra cui la nuova tipologia Prosecco spumante rosé.
Le modifiche sono applicabili a decorrere dalla campagna vendemmiale 2020/2021.
Le modifiche sono applicabili anche nei riguardi delle produzioni derivanti dalla vendemmia 2019, limitatamente all’elaborazione della tipologia Prosecco spumante rosé mediante la pratica di cui all’articolo 5, comma 7, del disciplinare di produzione.
Il nuovo vino sarà vinificato con metodo Martinotti-Charmat, impiegando uve provenienti unicamente dal vitigno Glera (85-90%) e Pinot Nero, vinificato in rosso (10-15%).
“In base alla produzione di spumante rosé già esistente e al rapporto bianco/rosé delle principali denominazioni europee come lo Champagne francese e il Cava spagnolo, si stima che la produzione annua di Prosecco spumante rosé possa attestarsi intorno ai 30-40 milioni di bottiglie” ha suggerito il Presidente del Consorzio Stefano Zanette.
Entro quest’anno il Prosecco Rosé potrebbe far entrare nelle casse dei produttori del Consorzio almeno 75 milioni di euro, se i milioni di bottiglie programmate fossero tutte vendute alla grande distribuzione, a scaffale, invece, fatturerebbero 110 milioni, quindi a un prezzo medio di 5,40 euro a bottiglia.
Un grande affare, dunque, per i primi assaggi, dall’inizio di ottobre. Un supplemento considerevole di guadagni per un mondo, quello della DOP che nell’ultimo anno ha prodotto 486 milioni di bottiglie per un valore di 2,4 miliardi di euro.
“Un scommessa vinta – dichiara Zanette – perchè già nel 2000 c’erano produttori che stavano sperimentando la versione rosata“.
Fonte: Federvini