La campagna avviata dal Consorzio nel UK per contrastare la contraffazione suscita polemiche
Treviso, 26 gennaio 2024. Il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC nel mese di dicembre ha avviato una campagna informativa – This is not Prosecco – sviluppata nella capitale londinese, per tutelare i consumatori affezionati alla nota Denominazione, suscitando una scomposta reazione da parte della lobby dei venditori inglesi di vino alla spina, i quali considerano l’azione consortile dei produttori di Prosecco un’iniziativa “fuori dalla realtà rispetto alla richiesta del mercato”.
Evidentemente l’imponente campagna di comunicazione, pianificata in particolare nella Metropolitana londinese con l’affissione di 880 manifesti, ha toccato qualche nervo scoperto.
“La campagna di comunicazione avviata nel Regno Unito a dicembre 2023 è stata pensata e messa in atto per tutelare il consumatore. È importante sapere che il Prosecco può essere venduto esclusivamente in bottiglia e che la vendita alla spina di vino denominato Prosecco è un atto fraudolento – afferma Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco DOC – L’ufficio Tutela lavora quotidianamente, in collaborazione con le autorità locali, al fine di contrastare i continui fenomeni che vedono l’uso indebito del termine “Prosecco” nella vendita di vini frizzanti. L’impegno del Consorzio, considerando la crescente gravità del problema nel Regno Unito, sarà sempre più determinato nei prossimi mesi, per garantire ai consumatori inglesi che quando ordinano “Prosecco” sia servito il Prosecco DOC”.
“Alla spina non esiste alcun Prosecco – aggiunge il direttore del Consorzio Luca Giavi – quest’idea nasce da una mancanza di conoscenza e consapevolezza sia degli operatori del settore sia dei consumatori. La vendita di vino frizzante alla spina si può fare ma non può essere chiamato Prosecco. Il nostro Prosecco DOC si chiama così perché rispetta un disciplinare che determina una serie di parametri che lo rendono unico e certificato e per questo scegliere l’originale è sempre meglio di una banale imitazione”.