Nel 2021 il Prosciutto di San Daniele DOP è tornato a crescere dopo un 2020 in lieve contrazione, causa la frenata delle esportazioni e del canale Horeca.
Nel corso dei 12 mesi la DOP friulana è cresciuta sia in termini di produzione che di vendita, ma se la prima si è fermata leggermente sotto i livelli pre Covid, la seconda è invece aumentata a doppia cifra andando oltre i volumi 2019.
A farlo sapere, anticipando i dati ufficiali che saranno diffusi forse già la prossima settimana, è il direttore generale del Consorzio di tutela del prosciutto di San Daniele DOP, Mario Cichetti: «Abbiamo chiuso la produzione a 2,6 milioni di cosce, con un aumento del + 3,1% rispetto al 2020, mentre le vendite sono cresciute a doppia cifra, del +12,5%, attestandosi oltre i 2,8 milioni di cosce vendute che riportano il San Daniele alle quote pre pandemia». Dati positivi che però vanno letti nel contesto generale. «Il 2020– precisa Cichetti – è stato un anno orribile, il 2021 un anno strano, con vampate in estate e in autunno, che hanno trainato i dati a fine anno. Il 2022? Per ora il futuro a breve termine è costellato d’incertezze».
Le bombe innescate del caro energia e materie prime, dell’inflazione e non ultimo le incognite che pesano sullo scenario geopolitico internazionale pesano anche a San Daniele. «C`è preoccupazione come credo in tutti gli altri settori. Anche nel caso del prosciutto, i costi più alti dell`energia e delle materie prime incidono sui costi di produzione che in un momento ancora così critico come quello attuale non è semplice scaricare sul mercato, quest`ultimo – continua il manager– non è in grado di ricevere aumenti sensibili. Fortunatamente per ora devo dire che il settore non sta gestendo impatti poi così pesanti».
Fonte: Il Messaggero