Solo da pochi anni anche il Giappone si è dato un sistema per le Indicazioni Geografiche (Legge n°84 del 2014) come concretizzazione diun processo iniziato nel gennaio 2010 in Italia, a Siena, quando la Fondazione Qualivita ospitò una delegazione della divisione per la Proprietà Intellettuale del Ministero dell’Agricoltura, della Foresta e della Pesca del Giappone, MAFF, che aveva scelto la Fondazione per studiare direttamente i meccanismi che regolano le IG europee e valutare, anche dopo la visita di alcune realtà di produzione DOP IGP del territorio, la possibilità di introdurre un sistema di Indicazioni Geografiche unificato, equivalente al sistema europeo che classifica e tutela i prodotti agroalimentari di determinati territori e regioni. Fino a quel momento, in Giappone, esistevano solo varie forme di riconoscimento di origine per i prodotti tipici, ma non un sistema IG unificato di standard internazionale.
La collaborazione tra Qualivita e MAFF, sia per l’elaborazione legislativa, che per l’analisi dei dettagli del sistema europeo (controlli, sanzioni ecc.) ha contribuito a rendere il modello UE un punto di riferimento della nuova legislazione giapponese e grazie a questa impostazione oggi è possibile il riconoscimento anche dei prodotti stranieri importati nel paese nipponico come ad esempio il Prosciutto di Parma DOP, il primo a chiedere la protezione con la nuova legge. Una nuova via di tutela per le nostre DOP e IGP che, nel concreto, permette ai prodotti italiani che si registrano in Giappone di essere tutelati al 100% contro le imitazioni e le contraffazioni, anche in assenza dell’accordo bilaterale in corso fra UE e lo stesso Giappone.
Fonte: www.largoconsumo.info