Prosciutto di Carpegna DOP, si prevede un +5% di giro d’affari. Si punta sullo sviluppo del canale Horeca e dell’export che ado oggi vale il 7% delle vendite.
Il Consorzio del Prosciutto di Carpegna Dop prevede di chiudere l’anno in corso con una crescita intorno al 5% in termini di giro d’affari, “grazie all’aumento dell’export e a una diversificazione dei prodotti”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food Marco Pulici, vicepresidente del consorzio e direttore del Prosciuttificio di Carpegna.
Il 2023 per il consorzio – costituitosi nel 2015 con lo scopo di tutelare e promuovere questo prodotto che ha le sue origini proprio a Carpegna, nelle Marche – si era concluso in linea con l’anno precedente, riportando un giro d’affari di 15 milioni di euro e volumi per 888 tonnellate. Quest’ultimi “sono calati, ma a livello strategico abbiamo spostato il focus delle vendite dal prodotto intero all’affettato, puntando più sulla qualità con un prezzo medio più alto, che ha permesso al fatturato di rimanere stabile sui numeri dell’anno precedente”.
I consumi, in Italia, “stanno facendo registrare un segno meno, in linea con tutto il settore salumi”. Per il comparto, la principale sfida da affrontare è economica. “Negli ultimi 18 mesi, il costo del maiale ha superato stabilmente i due euro al chilo, un prezzo mai raggiunto prima. Questo aumento dei costi si riflette direttamente sul prezzo dei tagli di carne, rendendoli significativamente più costosi”.
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Fonte: PambiancoNews.it