Prosegue la fase congiunturale negativa per la suinicoltura. Dopo settembre, anche a ottobre il mercato dei suini ha registrato un calo dei prezzi dei capi da macello del -3,6% su base mensile, fermandosi a una media di 1,703 euro/chilo sul mercato di Modena. Positiva ma molto modesta la variazione tendenziale: rispetto a ottobre 2016 i prezzi sono infatti aumentati del +0,5%.Il Crefis dell’università Cattolica di Piacenza mostra un indice peggiorato del -2,7% rispetto a settembre, pur rimanendo in positivo (+1%) rispetto a ottobre 2016. È andata meglio per l’attività di macellazione, la cui redditività a ottobre è aumentata del +2,2% rispetto a settembre, pur restando ampiamente negativa (-11,4%) nel confronto con ottobre 2016.
Dal lato dei ricavi la situazione a ottobre è peggiorata per la diminuzione dei prezzi di tutti i tagli freschi. A cominciare dalla quotazione delle cosce pesanti per prosciutti DOP che alla Commissione Unica Nazionale (CUN) è scesa a 5,465 euro/chilo (-0,5% su settembre), per proseguire con la stessa tipologia di taglio fresco, ma destinata a prosciutti generici, calata a 4,118 euro (-3,3%). Da notare che le variazioni tendenziali sono state positive per quanto riguarda le cosce fresche per DOP, e negative per quelle destinate a prodotto non tutelato. La fase congiunturale sfavorevole del mercato suinicolo a ottobre si è riflessa negativamente anche sull’attività di stagionatura dei prosciutti. La redditività di questa fase della filiera rispetto a settembre è diminuita infatti del -1,1% per i prosciutti DOP e del -1,2% per quelli generici. Ma la redditività è peggiorata soprattutto nel confronto tendenziale: del -9,5% per i prodotti DOP e del -1,2% per quelli non tutelati. Anche a causa di questi andamenti, spiega il Crefis nel suo report mensile, il differenziale di redditività tra prosciutti tutelati e generici si riduce, pur restando positivo ( 18,9%) per il prodotto pesante, mentre è negativo (-5,5%) per il prodotto leggero.
Fonte: Agrisole – Il Sole 24 Ore