L’iniziativa si propone di migliorare la produzione sostenibile nell’ambito dei regimi certificati, potenziare i gruppi di produttori IG, ridurre le frodi su internet, rafforzare i modi per promuovere e tutelare le IG europee, velocizzare le procedure di registrazione dei prodotti. Punti migliorabili il coinvolgimento de consorzi di tutela e una visione chiara circa il futuro delle IG.
Il sistema delle indicazioni geografiche (IG) conta un indotto di oltre 75 miliardi di euro, di cui 17 in Italia. La proposta della Commissione europea per la “Revisione dei sistemi delle Indicazioni Geografiche dell’UE per i prodotti agricoli e alimentari, i vini e le bevande spiritose” – prevista per rafforzare le produzioni agroalimentari e vitivinicole DOP, IGP, STG, i vini aromatizzati e le bevande spiritose IG – è inclusa nel programma di lavoro delta Commissione nell’ambito del Green Deal e delle iniziative per l’adeguatezza e l’efficacia della regolamentazione (REFIT), ed è parte integrante della strategia Farm to Fork. Gli obiettivi dichiarati della proposta sono: rafforzare il quadro legislativo del sistema delle IG; migliorare la produzione sostenibile nell’ambito dei regimi certificati e l’applicazione del quadro normativo e potenziare i gruppi di produttori IG; ridurre le frodi su internet; avere migliori programmi su misura per i produttori di tutte le regioni dell’UE; rafforzare la promozione e la tutela delle IG europee; e velocizzare le procedure di registrazione dei prodotti. Per l’adozione di questo atto legislativo, si applica la procedura legislativa ordinaria (codecisione) che pone il Parlamento allo stesso livello del Consiglio. Le due istituzioni lavoreranno in parallelo sulle proposte per definire le loro posizioni e poi dovranno negoziare un compromesso sul testo finale.
La proposta
La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 31 marzo la proposta legislativa per la revisione del sistema delle Sistema delle IG dell’UE, con una serie di misure per rafforzare e migliorare l’attuale sistema. Secondo quanto si legge nella proposta della Commissione, essa dovrebbe “contribuire agli obiettivi perseguiti dalla politica agricola comune (PAC), in particolare per migliorare la risposta dell’agricoltura dell`Unione alle esigenze della società rivolte ai risultati in termini di sostenibilità economica, sociale e ambientale della produzione agricola. Rafforzerà l’attuale sistema delle IG come diritto di proprietà intellettuale (DPI).
La proposta accrescerà i risultati economici, sociali e ambientali dei prodotti IG, conferirà maggiori poteri e responsabilità ai produttori, ridurrà le nuove forme di violazione (internet), migliorerà l`efficacia dell`applicazione e dei controlli che garantiscono l’autenticità dei prodotti, colmerà le lacune legislative e renderà più efficienti le procedure di registrazione. Oltre alle IG la proposta riguarda anche le norme relative alle STG, chiarendone in particolare la definizione. Di contro, la proposta non modifica le norme relative alle indicazioni facoltative di qualità che sono state introdotte solo nel 2012 e le cui potenzialità devono prima essere esplorate a fondo dagli Stati membri. Infine, la proposta non riguarda le IG dei prodotti non agricoli per le quali la Commissione intende proporre un atto legislativo distinto.
L’obiettivo generale della revisione delle IG è facilitarne l’adozione in tutta l`Unione quali strumenti di proprietà intellettuale (PI) accessibili a tutti gli agricoltori e produttori di prodotti accomunati per caratteristiche o notorietà e aventi un legame con il loro luogo di produzione. Non vengono proposte modifiche alla struttura fondamentale dei sistemi delle IG, preservando in tal modo il ruolo svolto dagli Stati membri nella procedura per le domande relative alle IG e alle STG, l’elevato livello di tutela dei diritti di proprietà intellettuale, le specificità delle IG nei settori dei vini e delle bevande spiritose e l’applicazione a livello nazionale nel quadro del regolamento sui controtti ufficiali e degli strumenti di PI”. Una delle priorità della revisione delle IG dovrebbe essere promuovere l’adozione delle IG negli Stati membri in cui sono sottoutilizzate. L`obiettivo è anche aumentare il numero di IG registrate per ciascuno Stato membro che meno le utilizza rispetto alla media UE.
A guidare la riforma del sistema delle IG, in qualità di relatore, è Paolo De Castro, componente effettivo delle commissioni Agricoltura, Bilancio e Commercio internazionale del Parlamento europeo e presidente del Comitato Scientifico di Qualivita. A lui abbiamo chiesto di spiegarci perché si è resa necessaria una riforma delle IG, cosa cambierà per i consorzi e i produttori di prodotti DOP e IGP e quali opportunità strategiche e competitive ci saranno con questa nuova riforma.
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Fonte: Il Latte