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Il re è lui, il parmigiano reggiano dop. Che è riuscito a togliere lo scettro all’aceto balsamico di Modena, vincitore lo scorso anno, e a imporsi su un altro capolavoro del gusto italiano: il grana padano, secondo a pari merito con l’aceto emiliano.
Sono loro i magnifici tre della speciale classifica contenuta nel 10° Rapporto Qualivita Ismea 2012 sulle produzioni agroalimentari Dop, Igp, Stg e presentata a Roma alla presenza del ministro dell’agricoltura Mario Catania.
E’ un rapporto importante, quello di Qualivita Ismea, realizzato per il ministero delle Politiche agricole in collaborazione con Aicig e l’università Sapienza di Roma.
NUOVE PRODUZIONI – Durante la presentazione del Rapporto si è parlato anche delle nuove produzioni registrate in Italia e in Europa nel 2012. Nel nostro Paese sono stati 9: la carne fresca Cinta Senese, i formaggi Squacquerone di Romagna e Nostrano Valtrompia, l’olio extravergine di oliva Vulture, gli ortofrutticoli ciliegia di Vignola, uva di Puglia, susina di Dro e limone di Rocca Imperiale e, nella categoria altri prodotti, il sale Marino di Trapani. Hanno invece toccato quota 1137, con 556 Dop, 543 Igp e 38 Stg le registrazioni europee con 60 nuove registrazioni rispetto al 2011. Nel rapporto si sottolinea poi che il comparto delle Dop e Igp sta continuando la sua ascesa, anche se a tassi meno importanti degli anni passati. «La produzione certificata si è mantenuta pressoché costante nel 2011 (+0,2%), dopo i diffusi aumenti registratisi nel quinquennio precedente, con le sole parziali eccezioni del biennio 2008/2009», è stato spiegato durante la presentazione. Passando ad analizzare i valori di mercato del comparto delle Dop e Igp, gli analisti hanno stimato nel 2011 un giro d’affari potenziale di 6,5 miliardi di euro alla produzione mentre, per quanto riguarda il valore al consumo, il moltiplicatore commerciale ha condotto a una valorizzazione potenziale che si assesta su un ammontare di 11,8 miliardi di euro, di cui 8,5 sul mercato nazionale.
LA CRISI NON MORDE – Dunque un risultato positivo, nonostante la crisi. Come conferma Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita: «Nonostante la difficoltà del contesto socio-economico dove ormai è consolidato il calo dei consumi alimentari, – spiega Semerari – le produzioni italiane a denominazione di origine fanno emergere le loro caratteristiche positive. I dati produttivi sono in aumento, se confrontati ad altri settori, anche perché le Dop portano innovazione e sviluppo. Il 2012 conferma che il tema dei prodotti Dop/Igp non è più solo una questione italiana e francese. Con le 60 nuove registrazioni ed un totale di 1137 prodotti registrati, il tema della qualità agroalimentare interessa appieno tutte le 27 nazioni dell’Ue così come altri Paesi del mondo: Cina, Vietnam, Colombia e India». Soddisfatto il ministro Mario Catania: «Il nostro Paese, leader indiscusso per numero di prodotti riconosciuti dalla Ue, vede nelle sue produzioni a denominazione di origine la punta di diamante di un sistema agroalimentare ricco e variegato, fondato sulla qualità e sul legame col territorio». Che poi si sofferma sulla valorizzazione dell’agricoltura come patrimonio per l’Italia non solo in termini economici, ma anche culturali, sociali e, non da ultimo, ambientali in quanto è il primo presidio contro i dissesti idrogeologici. «L’agricoltura deve essere perciò salvaguardata e tutelata, – continua il ministro – fermando l’avanzata della cementificazione, che sottrae terreni fertili in maniera irreversibile. Il disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e contro il consumo di suolo, che purtroppo per il poco tempo rimasto all’attuale legislatura non ha i tempi per diventare legge, si pone proprio questo obiettivo e il mio auspicio è che il prossimo governo prosegua in questa direzione, forte di una crescente consapevolezza dell’importanza dell’agricoltura anche da parte dell’opinione pubblica. L’approvazione del disegno di legge contro la cementificazione significherebbe una crescita per il nostro Paese, un salto di qualità sotto tutti i punti di vista».