Nonostante i consumi e l’export vitivinicolo rallenti appesantito da inflazione e spinte salutiste, l’Etna DOP resta un asset per sviluppo e crescita del territorio
L’Etna DOP una delle principali denominazioni emergenti d’Italia che negli ultimi anni ha visto crescere sia la produzione che il numero di aziende (attraendo investimenti di imprenditori da altre aree della Sicilia e dell`Italia) sia l`indotto con grandi ricadute positive sul territorio a partire dal rafforzato flusso turistico. Innanzitutto però il vino.
Negli ultimi dieci anni gli ettari a vigneto sono aumentati del 70%, oggi si contano 1.550 ettari e 443 viticoltori che nello stesso periodo hanno quadruplicato il numero dibottiglie arrivato oggi a quota 6 milioni.
E sarà all’insegna della crescita anche la vendemmia 2024. Secondo le stime del Consorzio, infatti, la produzione registrerà una forte rimbalzo con un incremento del 6o% circa dopo che lo scorso anno i raccolti avevano subito un taglio (-42,5%) a causa degli attacchi del fungo della peronospora.
Ma al di là dei dati assoluti, il trend di crescita ha avuto un impatto significativo sull`economia locale. Secondo un`analisi effettuata dall`Osservatorio Uiv-Vinitaly ogni bottiglia di Etna Doc (che ha un prezzo medio franco cantina tra i 9 e i io euro) è capace di generare un impatto (diretto e indotto) sul territorio quantificabile in 82 euro.
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Fonte: Il Sole 24 Ore