Imprese di successo che coniugano esperienza, professionalità e capacità di rinnovarsi: il caso di PG PLAST
PG PLAST, azienda italiana a forte trazione femminile che opera dal 1973 nel settore del packaging plastico, ha sviluppato nel tempo sensibilità e know how specifici su aspetti correlati alla sostenibilità ambientale di processi e prodotti. Recentemente ha ottenuto la prima certificazione «Made Green in Italy» rilasciata sul territorio nazionale da parte dell’organismo accreditato CSQA, con riferimento a 5 tipologie di borse multiuso in polietilene (PE) di propria produzione.
«Made Green in Italy» è lo schema volontario gestito dal Ministero per la Transizione Ecologica, per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, nato per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo dl risorse naturali. Si tratta del primo schema certificativo nazionale sull’Impronta ambientale di prodotto e ha lo scopo di valorizzare prodotti italiani che garantiscano prestazioni ambientali pari o superiori al benchmark di riferimento, contando su dichiarazioni tecniche certificate che garantiscano la solidità delle affermazioni circa la sostenibilità ambientale dei prodotti stessi.
L’impronta ambientale di prodotto è una misura fondata sulla valutazione delle sue prestazioni ambientali, analizzate lungo tutto il ciclo di vile, dall’approvvigionamento delle materie prime al fine vita.
«Per un’azienda che opera da quasi cinquant’anni nel settore del packaging plastico» – dichiara Simona Porchietto, Amministratore Delegato di P.G. Srl «la ricerca continua di prodotti connotati da una sempre maggiore sostenibilità ambientale diventa il vero investimento per il proprio futuro. Aver affrontato questo percorso, ci ha consentito di raggiungere un risultato per noi davvero straordinario, grazie al quale da oggi possiamo proporre prodotti di eccellenza sotto il profilo delle prestazioni ambientali».
PG Plast conduce da tempo sperimentazioni volte al miglior impiego dei polimeri plastici, partecipando a progetti di ricerca sul riciclo degli scarti, proponendo impieghi di polimeri bio-based ed individuando processi produttivi virtuosi, volti alla riduzione della produzione di rifiuti, al riutilizzo dei prodotti immessi sul mercato, al recupero e riciclo degli scarti di produzione ed alla riduzione degli impatti sulle matrici ambientali dei processi produttivi, che rappresentano in pieno la visione di eco-sostenibilità dell’azienda.
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Fonte: Il Sole 24 Ore