Produrre meno per aumentare la qualità. È questa la soluzione del presidente di Assoenologi Cotarella contro la sovrapproduzione. Ma per i produttori è una misura che rischia di appiattire un mercato troppo variegato per essere regolato con una soluzione draconiana: “Bisogna mettersi nei panni della piccola agricoltura”.
In Italia si beve poco ma si continua a produrre troppo. Sebbene all’estero i produttori italiani vadano forte – piazzandosi secondo le ultime stime di Federvini al secondo posto tra gli operatori mondiali – nella penisola la sovrapproduzione di vino è diventata un problema. Volumi e giacenze da smaltire che spaventano le associazioni di categoria al punto da rendere il taglio della produzione, e nel peggiore dei casi l’espianto dei vigneti, l’unica strada percorribile.
L’idea di produrre meno per aumentare la qualità nasce dalla proposta del presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella all’evento annuale degli enologi a Cagliari. Qui lo scorso venerdì, come raccontato da Gambero Rosso, Riccardo Cotarella ha lanciato un monito sulla sfida legata alla sovrapproduzione: “Dobbiamo assolutamente diminuire le nostre produzioni, al di là delle richieste del mercato. Sarebbe ottimale diminuire la produzione e innalzare ulteriormente la qualità dei nostri vini così da essere super concorrenziali a livello mondiale”.
Fonte: HuffingtonPost.it