Resiste il primato mondiale dell’Italia nel mondo dei prodotti a denominazione che nel 2018 conta 822 specialità DOP, IGP, STG registrate a livello europeo su 3.036 totali nel mondo. E Parma fa la parte del leone: con il Parmigiano Reggiano l’Emilia – Romagna è sul gradino più alto del podio per il primo prodotto per valore all’origine (1,34 miliardi di euro).
In Emilia Romagna i prodotti DOP e IGP nel settore del cibo sono 44, mentre 29 riguardano il vino, per un valore complessivo alla produzione di 3,3 miliardi di euro (+9% sull’anno precedente) di cui 2,9 miliardi per il cibo e 389 milioni per il vino. Un patrimonio complessivo italiano che per la prima volta supera i 15,2 miliardi di euro di valore alla produzione, in crescita del 2,6%, che contribuisce per il 18% al valore economico complessivo del settore agroalimentare nazionale.
Sono i dati del Rapporto 2018 Ismea-Qualivita, l’indagine annuale che analizza il comparto della qualità alimentare certificata. Quattro sono le new entry nel paniere delle denominazioni registrate in Italia nel 2018: la Pitina IGP (Friuli-Venezia Giulia), il Marrone di Serino IGP (Campania), la Lucanica di Picerno IGP (Basilicata) e il Cioccolato di Modica IGP (Sicilia), primo cioccolato a Indicazione Geografica al mondo.
Se Veneto ed Emilia-Romagna sono le due regioni che trainano il settore delle Indicazioni geografiche, Parma, Verona e Treviso sono le province più ricche di prodotti tipici. I primi due settori, invece, sono i formaggi, con un valore di 3,9 miliardi, e i prodotti a base di carne, con 2 miliardi. Buone notizie sul fronte dell’export, che continua a crescere, con le Indicazioni geografiche made in Italy che raggiungono 8,8 miliardi di euro (+4,7%) pari al 21% dell’export agroalimentare.
Bene anche i consumi interni nella Grande distribuzione, ancora in aumento del 6,9% per le vendite alimentari a peso fisso e del 4,9% per il vino. Il settore food, secondo il rapporto, sfiora i 7 miliardi di valore alla produzione e 3,5 miliardi all’export, in crescita del 3,5%, mentre raggiunge i 14,7 miliardi al consumo con +6,4% sul 2016. Il comparto del vino, invece, vale 8,3 miliardi alla produzione (+2%) e 5,3 miliardi all’export, su un totale di circa 6 miliardi del settore.
Fonte: Repubblica.it – Parma