Il Giornale di Vicenza
L’Asiago DOP, il Grana Padano DOP, l’Asparago Bianco di Bassano DOP. Questi alcuni dei prodotti certificati che costituiscono lo scheletro dell’economia veneta. Certezze che possono crollare quando si esce dai confini nazionali. Spiega Luigino Disegna, Veneto Agricoltura: «All’estero quelle che noi chiamiamo le certificazioni non costituiscono garanzia se non recepite e tutelate a sua volta da quel Paese. Ci sono i casi noti di “omonimia” dal Prosciutto di Parma DOP all’Asiago DOP, per cui alla fine il vero prodotto veneto, che punta alla conquista di nuovi mercati, si è trovato scalzato».
Insomma, la copia all’estero è considerata più autentica dell’originale. Ma i problemi sembrano essere finiti. «Quest’anno si potrà esportare in Canada dove è stato appena concluso un Protocollo di tutela delle certificazioni locali venete. Un mercato importante. Si sta lavorando anche per chiudere con gli Usa, una piazza ben più ricca». Sono questi i nuovi confini dove le imprese venete si possono spingere. Non solo. Il vino punta al Far East, Cina in particolare. A breve un convegno ad hoc a Lonigo.