L’Expo 2015 ha scelto uno slogan fortunato: nutrire il pianeta nel 2015 sarà un po’ più facile, grazie alla discesa dei prezzi dei generi alimentari. Secondo la Fao questi ad aprile erano ai minimi da cinque anni e dovrebbero diminuire ancora, alleggerendo il costo delle importazioni mondiali di 153 miliardi di dollari, il 12% in meno rispetto ai 1.282 miliardi dell’anno scorso e il 14%, in meno rispetto ai livelli record del 2013, nonostante i volumi «siano cambiati poco o addirittura cresciuti».
Anche i Paesi più poveri e dipendenti dall’estero per il fabbisogno alimentare dovrebbero beneficiarne, anche se molto dipende dall’andamento delle loro valute: se si sono deprezzate rispetto al dollaro, il risparmio è attenuato. Se il cibo è meno caro lo si deve soprattutto ai raccolti generosi, spiega la Fao, ma il declino delle quotazioni internazionali delle materie prime agricole è legato anche al calo del petrolio e al rafforzamento del biglietto verde, che nei confronti di molte valute è proseguito ininterrottamente da agosto 2014 fino a marzo di quest’anno, quando ha raggiunto il massimo da 12 anni. Nelle ultime settimane sia l’oro nero sia la divisa americana hanno invertito la tendenza, ma i fondamentali dei prodotti agricoli salvo emergenze meteo- dovrebbero restare favorevoli.
Fonte: Il Sole 24 Ore