Successo di pubblico e apprezzamento da parte delle aziende per il nuovo format, ideato dal Consorzio di Tutela, che pone il Soave come baricentro strategico del sistema enologico veronese.
Soave, Verona – Il Soave che vogliamo? Giovane, bello e smart! Tre parole chiave, quasi uno slogan, per riassumere altrettanti concetti ricchi di profondo significato raccolti all’interno del Manifesto programmatico del Soave, il documento presentato ufficialmente all’apertura di Soave MultiVerso, il nuovo format ideato dal Consorzio di Tutela per raccontare le eccellenze qualitative del vino Soave ad un pubblico trasversale, anche attraverso la cultura e spunti di attualità.
Tre pilastri sui quali costruire il presente ma soprattutto il futuro della denominazione, una sorta di “mappa operativa” lungo la quale tracciare azioni all’interno di una rinnovata progettualità, per dare al vino Soave lo spazio che merita nell’arena enologica italiana ed internazionale.
Primo segno di questo “cambio di paradigma” è stato Soave MultiVerso, l’evento aperto al pubblico che si è concluso ieri sera a Soave, Borgo dei Borghi 2022, tra ampio apprezzamento dei numerosi partecipanti e soddisfazione diffusa tra i produttori.
«Soave MultiVerso si innesta sullo storico format di Soave Versus: con uno studiato gioco di parole si è scelto di mantenere la desinenza finale per sottolineare l’evoluzione che abbiamo voluto imprimere a questo tradizionale appuntamento, aprendo in parallelo all’attualità e alla cultura – evidenzia Igor Gladich, direttore del Consorzio del Soave -. Con questo rinnovato format vogliamo parlare solo di futuro; un futuro comune che guarda ai giovani e che ad essi si rivolge con il loro linguaggio. Vogliamo fare questo semplificando i messaggi da veicolare perché solo in questo modo siamo sicuri di arrivare all’anima di chi ci ascolta. Qui a Soave c’è una grande voglia di futuro e il Manifesto programmatico del Soave che abbiamo presentato in questi giorni va esattamente in questa direzione».
Un’occasione di ritrovata socialità, quella che si è vissuta nelle tre serate di Soave MultiVerso, ma anche un segnale importante al mondo del vino. «Con Soave MultiVerso – ha evidenziato Sandro Gini, presidente del Consorzio – riprendiamo il filo della nostra storia e lo facciamo ripartendo da Soave perché Soave è casa nostra e perché questo è il Borgo più bello d’Italia. Lo facciamo con un evento rinnovato rispetto al passato e che rappresenta il punto di partenza per un lungo percorso di crescita, ricco di obiettivi ambiziosi.
Il nostro tempo ci pone davanti a sfide molto complesse e questo deve spingerci a cambiare i nostri modelli di riferimento e a volte anche noi stessi. Soave vuole tornare ad essere baricentro strategico di quel “Sistema viticolo” che raggruppa le denominazioni territoriali di questa grande porzione di Veneto. Un sistema aperto, che raccoglie anche istituzioni, associazioni e realtà private; un intero tessuto produttivo, articolato e complesso, che deve guardare al futuro e che, nel farlo, deve dimostrarsi unito e compatto. Per essere all’altezza delle sfide che oggi ci attendono all’orizzonte serve una visione comune perché l’isolamento e l’indipendenza non conducono più da nessuna parte».
Grande peso dunque a pensiero, parola ed azione. Non a caso Guido Marangoni, ingegnere informatico, scrittore e speaker TedX è stato l’ospite scelto per inaugurare l’edizione “numero zero” di Soave MultiVerso. «Pensiamo sempre troppo poco a come le nostre parole possano letteralmente uccidere o donare vita. Mi piace sempre ricordare questo: La parola cura, cura la parola. Rinunciare a comunicare è l’inizio dell’inferno di questa vita, qualsiasi sia il motivo che spinga a rinunciare, anche fosse una piccola incomprensione».
Fonte: Consorzio Tutela Vini Soave