All’inizio della stagione il Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP segna subito un boom, con una produzione che per il 2017 è attesa a 16mila tonnellate, a fronte delle 11.600 tonnellate dell’anno scorso, con un’impennata quindi di quasi +38%. La stima è del presidente del Consorzio di tutela del San Marzano, Tommaso Romano, sulla base dei dati forniti dall’ente di certificazione. Dati ancora provvisori, avverte Romano, tenuto conto che «siamo alla vigilia di una campagna che al momento vede le piantine in fase di pre-trapianto, ossia ancora in vivaio prima del trasferimento in pieno campo».
Quella del San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP – che ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione d’Origine nel 1996 – è considerata una nicchia di soli 200 ettari nell’areale del San Marzano che, in generale, arriva a 16mila ettari. Nel 2015 erano 120, per una produzione di 7.500 tonnellate, con quasi 200 aziende agricole impegnate nella coltivazione. Con un prezzo di riferimento di 47 centesimi il chilo, nel 2016 il giro d’affari del San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP ha raggiunto i 5 milioni di euro per il prodotto fresco, 12 milioni per quello trasformato.
All’origine di questo maggiore interesse da parte degli agricoltori, spiega Romano, «ci sono le nuove prospettive sul fronte dell’export, che già riguarda oltre l’80% della produzione». E al di là delle eventuali chiusure negli Stati Uniti per le misure protezionistiche annunciate dal presidente Trump, a trainare le vendite sui mercati esteri ci saranno altri mercati. «Vent’anni fa l’internazionalizzazione si fermava agli Usa – spiega il presidente Romano – mentre adesso ci sono buone prospettive nel Sud Est asiatico, in Cina e in Giappone; dazi permettendo, speriamo anche in Australia».
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole