Le richieste di chiarimenti della Commissione hanno già ricevuto risposta
A due anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del disciplinare di produzione del “Pomodoro Pelato di Napoli” IGP, si attente ancora lo step definitivo: la registrazione comunitaria del marchio di qualità. Dopo la pubblicazione in Gazzetta, infatti, la Commissione europea ha chiesto una serie di chiarimenti e il ministero delle Politiche agricole li ha forniti.
Non c`è più motivo, ora, per non arrivare presto al riconoscimento finale: a questo scopo si invoca un forte pressing del governo italiano sull’Europa, in nome della “sovranità alimentare”. «Non c`è più tempo da perdere – dice l’Anicav, per bocca del direttore Giovanni De Angelis – è necessario fare pressing sulla Ue per portare a termine una procedura a cui lavo- riamo da quattro lunghi anni». Posizione condivisa in occasione di un recente dibattito a cui hanno partecipato Coldiretti Campania e Italia Ortofrutta.
Una volta completato l’iter, l’Igp garantirebbe tutela e valorizzazione per uno dei prodotti più rappresentativi della cultura gastronomica italiana, soprattutto all’estero, e permetterebbe anche un significativo aumento del valore economico dell’intera filiera. Oggi sono destinate alla produzione di pomodoro pelato circa 95o mila tonnellate di prodotto trasformato nelle 5 regioni dell’area Igp (Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo e Molise) con un fatturato che sfiora 1,5 miliardi, di cui oltre i miliardo deriva dall’export.
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Fonte: Il Sole 24 Ore