L’oro rosso gioca la carta IGP. E un patto più forte con gli agricoltori che servirà a recuperare quote sui mercati esteri. Il blasonato Pomodoro San Marzano dellAgro-Sarnese Nocerino DOP non basta Perché per quanto pregiato, e unico al mondo, anche un pomodoro a Denominazione di origine protetta non può rilanciare le sorti di un’intera filiera agroindustriale. Che per quanto collaudata fatica a reggere la concorrenza sempre più agguerrita degli altri player mondiali.
Questione di volumi produttivi. Ma anche di costi che negli altri paesi sono decisamente più bassi rispetto a quelli dell’Italia E così all’assemblea annuale dell’Anicav (Associazione mzionale delle industrie conserviere) che si è tenuta il 2 dicembre scorso a Napoli tra i punti evidenziati per ridare smalto al pomodoro made in Italy c’è la proposta di un IGP (Indicazione geografica protetta). Il progetto prevede l’avvio di un percorso di tutela del pomodoro pelato che possa fare leva sul brand San Marzano. Altra proposta per rilanciare l’export, in calo del 5% nel primo semestre 2016, un patto più forte con gli agricoltori in chiave irnerprofessionale.
Fonte: Sole 24 Ore – Agrisole