L’industria nazionale dell’oro rosso contende il primato a Stati Uniti e Cina. L’acquisizione annunciata ieri della cooperativaArp (Agricoltori riuniti piacentini) da parte del Consorzio Casalasco del Pomodoro ha una sua indiscussa valenza economica. Considerato chelanuova aggregazione, con un fatturato di 270 milioni, diventa il primo player dell’«oro rosso», un settore che vede l’Italia ai vertici mondiali, alle spalle di Stati Uniti e Cina. Con una superficie coltivata che Ismea ha stimato quest’anno in circa 72mila ettari, 5,2 milioni di tonnellate di pomodoro trasformato (inbase ai dati diffusi dalle Organizzazioni di produttori e dalle associazioni industriali, Aiipa e Anicav),170 aziende di trasformazione, perungiro d’affari di oltre 3,2 miliardi, di cui il 6o% realizzati all’estero.
Un primato che la filiera nazionale sta cercando di confermare – sia pure con fatica, a causa di problemi climatici e un’organizzazione ancora in rodaggio nei due poli del Nord, ma soprattutto del Centro Sud – attraverso una migliore programmazione produttiva ed elevati standard di qualità. Posto che questo processo dovrànecessariamente essere accompagnato da accorpamenti e concentrazioni aziendali e dalla nascita di strutture più dimensionate, per sostenere una concorrenza internazionale sempre più agguerrita e competitiva sul fronte dei costi.
Fonte: Il Sole 24 Ore