Il direttore generale di Fondazione Qualivita Mauro Rosati è intervenuto in occasione della X Festa del Pomodoro di Pachino su invito del Presidente del Consorzio di Tutela IGP Pomodoro di Pachino Salvatore Lentinello e del Direttore Salvatore Chiaramida, portando le proprie considerazioni sull’ottimo lavoro svolto sul prodotto e sul territorio dal Consorzio e con una relazione sul mondo dei prodotti a marchio DOP e IGP e su quello che sono i consumi nel settore.
Rosati ha introdotto la relazione con una panoramica sui nuovi trend del mercato agroalimentare globale dove si segnala come, attualmente, i beni generici (commodity) paghino una crisi reputazionale agli occhi del consumatore, al contrario dei prodotti con un chiaro riferimento geografico che possono disporre di un forte vantaggio competitivo. Un valore intrinseco di un territorio, non riproducibile ed esportabile esclusivamente solo tramite prodotti e brand di origine. I prodotti ad Indicazione Geografica divengono così elemento di sintesi del fenomeno, capaci di attivare sul territorio una serie di valori di grande importanza, come i valori indotti, collegati alle filiere con sinergie sul piano del turismo e dei beni culturali o con i programmi di finanziamento europei di sviluppo rurale.
Tutti elementi specifici di produzioni ad alta qualità, come il Pomodoro di Pachino e tutte le DOP e IGP italiane, che per non cadere nella rete dei prodotti di consumo a basso valore sono chiamati ad attivare articolate strategie di nicchia per il posizionamento strategico sul mercato. Un potenziale da sfruttare come testimoniamo i trend del comparto delle Indicazioni Geografiche italiane: primo al mondo per numero di DOP IGP con 819 prodotti registrati a livello UE e in costante crescita con 14,8 miliardi di valore alla produzione e 8,4 miliardi di valore all’export. Anche il trend degli ultimi 10 anni mostra una crescita continua del sistema DOP IGP che ha così affermato il proprio peso economico nel Paese fino a rappresentare l’11% dell’industria alimentare e il 22% dell’export agroalimentare nazionale. (dati XV Rapporto Ismea-Qualivita)
In questo contesto la Sicilia si attesta con 61 prodotti certificati (41 DOP e 20 IGP) di cu 30 prodotti agroalimentari e 31 vitivinicoli, che rispettivamente si ripercuotono sul territorio con un valore economico di 45 e 126 milioni di euro. Nel paniere food regionale spiccano le performance di tre grandi eccellenze: il Pistacchio Verde di Bronte DOP con 10,1 mln di fatturato, l’olio Val di Mazara DOP con 9,8 mln e il Pomodoro di Pachino IGP con 5,6 mln di euro. L’eccellenza rossa, nonostante le molte sfide in un settore globalizzato e competitivo, può contare sul lavoro ben impostato dal Consorzio e dalle imprese che, negli ultimi 5 anni, vede la produzione cresciuta del +142% e il valore del +174%. Valori che lo posizionano come 1° prodotto ortofrutticolo DOP IGP siciliano e 7° in Italia con buone condizioni per impostare nuove strategie per raggiungere l’obiettivo di prodotto di nicchia ad alto valore, attraverso un nuovo posizionamento, l’innovazione e la ricerca, la valorizzazione dei controlli della certificazione e un’enfasi su marketing e comunicazione mirata a nuovi contenuti, canali e target.
Fonte: Fondazione Qualivita