Firmato ieri notte a Parma l’accordo quadro per il Nord Italia fra agricoltori e industria, per fissare paletti contrattuali per la campagna 2016 a livello contrattuale e per rendere più competitiva la filiera sui mercati esteri: adesso un prezzo base per il pomodoro da industria c’è ed è fissato anche un tetto produttivo oltre il quale si pagheranno delle penali. Dopo una trattativa durata oltre quattro mesi, i rappresentanti degli agricoltori – con le associazioni Ainpo e Asipo in prima fila, assistite dalle organizzazioni professionali – e delle aziende di trasformazione (Aiipa e Confapi) hanno concordato un prezzo di riferimento indicizzato di 86,20 euro a tonnellata (comprensivo di un euro per il servizio alle Organizzazioni di produttori), a fronte dei 92 euro dell’anno scorso, con un calo del -6,3%.
Per avvalorare l’importanza della programmazione produttiva,le parti hanno quindi previsto per la prima volta l’applicazione di un sistema lineare di premi e penalità:
- Fascia di Neutralità – Il prezzo di riferimento sarà riconosciuto a fronte di una produzione entro una “fascia di neutralità” compresa tra 2,35 e 2,55 milioni di tonnellate
- Sopra il tetto – Per ogni 5mila tonnellate oltre il tetto massimo scatterà il pagamento di un importo pari a 0,05 euro a tonnellata
- Sotto il tetto – per una produzione inferiore a 2,35 milioni sarà invece riconosciuto un bonus di pari importo, fino a 3 euro a tonnellata.
L’accordo per la campagna 2016 prevede inoltre incentivi per una sperimentazione finalizzata a ottimizzare le rese produttive in campo. Un obiettivo che parte agricola e industriale hanno deciso di perseguire con il versamento di un contributo che sarà fissato nei prossimi giorni al tavolo dell’Oi – Organismo interprofessionale del pomodoro da industria Nord Italia. L’accordo per per il Centro-Sud dovrebbe essere siglato a giorni.
Fonte: Il Sole 24 Ore