Una ricerca del Politecnico di Milano dimostra come la percentuale di Pmi che hanno previsto lo sviluppo di sostenibilità e digitalizzazione sia dimezzata rispetto alle realtà maggiori. L’occasione dei fondi europei per colmare il gap.
Le piccole e medie imprese sono la struttura portante dell’economia italiana e grazie alla loro agilità e capacità di innovare hanno garantito al Paese una stabile presenza nel ristretto gruppo delle nazioni più importanti al mondo dal punto di vista economico.
Le Pmi presentano però anche dei limiti: le loro ridotte dimensioni risultano essere penalizzanti (rispetto alle imprese più grandi) in campi quali la digitalizzazione, ricerca e sviluppo, l’attrazione dei talenti, la sostenibilità, l’accesso al credito e i costi della logistica. Non hanno infatti sufficiente massa critica per trattare da una posizione di forza con banche e fornitori, così come non hanno le spalle abbastanza larghe dal punto di vista finanziario per sostenere ampi piani di investimento.
I fondi del Pnrr potrebbero però dare quel supporto pubblico in grado di mettere le Pmi sullo stesso piano delle grandi aziende, visto che molte risorse sono destinate proprio alla transizione digitale ed ecologica. Ma partiamo dallo stato attuale delle cose che è stato fotografato da una ricerca del Politecnico di Milano, che certifica come esse siano un passo indietro rispetto alle società più strut- turate in questi due campi: la percentuale di Pmi che hanno inserito i temi della sostenibilità e della digitalizzazione nei propri piani strategici è infatti solo la metà rispetto a quanto si registra fra le grandi aziende.
«Gran parte delle imprese di grande dimensione ha già inserito i temi della sostenibilità nei piani strategici, meno le Pmi che scontano la necessità di concentrare l’attenzione sull’operatività quotidiana – si legge nello studio – E il digitale è lo strumento per supportare i processi di transizione sostenibile: ben il 60% delle grandi imprese (e il 29% tra le Pmi) ha definito approcci strutturati o ruoli per rispondere a obiettivi di sostenibilità».
Tra le grandi imprese già impegnate nella sostenibilità il 65% ha deciso di investire nel digitale per raggiungere obiettivi in questo ambito (il 29% tra le Pmi), in particolare con sistemi di big data e analytics, soluzioni di Industria 4.0 e tecnologie per lo smart working. Solo il 3% delle grandi imprese e il 23% tra le Pmi non persegue ancora in modo specifico obiettivi di sostenibilità.
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Fonte: la Repubblica – Affari e Finanza