Il presidente Origin Italia Cesare Baldrighi in audizione Commissione agricoltura: “assenza della descrizione degli strumenti operativi di supporto agli investimenti. I Consorzi di Tutela siano strumento guida per la transizione green della qualità italiana”.
«Serve concretezza, oltre ad un’accelerazione nel percorso e ad un cambio di rotta nel metodo”. E’ questo in estrema sintesi il giudizio fortemente critico di Origin Italia, sull’attuazione del “Piano nazionale di ripresa e resilienza” (PNRR). Un giudizio che è stato rappresentato questo pomeriggio dal presidente di Origin Italia Cesare Baldrighi, in audizione alla Commissione agricoltura della Camera, e “che va interpretato come un richiamo urgente e non rimandabile”.
Origin Italia ha espresso “un giudizio di stupore, a nome di tutti i soci, per i contenuti attuali e per lo stato di “non-avanzamento” della cantierabilità del progetto”. «L’aspettativa delle filiere Dop e Igp italiane – ha sottolineato Baldrighi – sul PNRR è infatti altissima in quanto gli effetti diretti (sulle imprese di produzione coinvolte) e indiretti (sulle filiere di commercializzazione e valorizzazione) sono enormi e rischiano di diventare irrecuperabili ad ormai un anno dall’inizio delle misure restrittive».
L’aspettativa è infatti per un Piano “coerente” negli obiettivi, ed “efficace” nella possibilità di coinvolgere in poche settimane le filiere coinvolte nella progettazione degli interventi, degli investimenti, dei fabbisogni di finanza propria e di quale di derivazione del PNRR.
«Uno dei problemi – ha aggiunto Baldrighi – è che il PNRR identifica con chiarezza le direttrici generali, ma non entra nel merito operativo di obiettivi specifici e linee di azione. Ben più grave è la totale assenza della descrizione degli strumenti operativi di supporto agli investimenti (quali norme di finanziamento, quali massimali, quali tempistiche)».
A questo fine Origin Italia offre la propria disponibilità per mettere il “Sistema Dop e Igp” al servizio del PNRR. Un sistema che opera capillarmente in tutte le regioni e territori italiani, anche quelli marginali e meno sviluppati, ed offre ogni anno un contributo all’economia del Paese testimoniato da quasi 17 miliardi di euro alla produzione, di cui 10 miliardi di euro di esportazioni.
«Questo sistema, se supportato da una adeguata dotazione di risorse dedicate, può dare attuazione concreta a molti obiettivi del PNRR, a partire dai contratti di filiera per supportare la transizione alla sostenibilità delle filiere Dop e Igp” ha affermato il Vice Presidente di Origin Italia Riccardo Deserti, che ha poi concluso “ il Sistema produttivo a indicazione geografica può operare anche con progetti per la Transizione 4.0 delle filiere e per lo sviluppo di poli di attrazione turistica, contribuendo così ai risultati economici attesi di crescita diretta e indotta e di rilancio dell’economia nazionale».
Fonte: Origin Italia