Dopo il focolaio di peste suina scoppiato in Piemonte alcuni paesi hanno bloccato le importazioni di salumi da tutta Italia, altri hanno imposto protocolli di sicurezza più rigidi. Il Consorzio Speck rassicura: “Controlli severi sulle materie prime”
A inizio gennaio la peste suina è stata rilevata in alcuni cinghiali in Piemonte. Nessun rischio di contagio da animale a uomo, ma alcuni paesi hanno posto forti limitazioni alle importazioni di salumi prodotti in Italia.
Cina, Taiwan , Giappone e Kuwait hanno detto stop agli insaccati nostrani. Brasile e Serbia ora applicano protocolli di sicurezza più rigidi. Stati uniti e Canada hanno bloccato le importazioni solo dalle zone direttamente interessate dal focolaio di peste suina.
Intanto in Italia i ministeri della salute e dell’agricoltura hanno proibito caccia trekking e raccolta funghi nelle zone interessate.
Soddisfatta Coldiretti del Trentino Alto Adige, che chiede soluzioni immediate anche in regione.
Martin Knoll direttore del Consorzio Speck Alto Adige IGP:“La quota di esportazione dello Speck Alto Adige IGP è pari al 33,5% e i Paesi più importanti in termini di export sono Germania, Francia, Usa e Austria. La materia prima per lo Speck Alto Adige IGP viene reperita prevalentemente in Italia, Germania, Austria e Paesi Bassi: tutte le aziende si sottopongono ai rigidi controlli del nostro Istituto di Controllo Indipendente”
Fonte: Rai News