Caro direttore, l’Esposizione Universale di Milano, con i suoi contenuti, ci offre un motivo in più per discutere e definire il ruolo della ricerca in campo agricolo e agroalimentare. Soprattutto un motivo in più per superare i limiti di un dibattito che pare sempre esaurirsi nella discussione tra pro e contro OGM.
Su questa base stiamo definendo le traiettorie dei sforzi necessari, partendo dalla consapevolezza che la scelta di essere oggi un Paese OGM Free è parte della nostra caratterizzazione. Non abbiamo grandi estensioni agricole, siamo votati molto meno di altri competitor alla realizzazione di economie di scala e non è credibile l’ipotesi di concorrere sul terreno delle commodities, con o senza OGM. I prodotti agroalimentari italiani sono apprezzati in tutto il mondo: sono i nostri principali ambasciatori. Questo non per affermare una visione romantica del sistema agroalimentare che è il primo settore manifatturiero del Paese, ma per ragionare su idee di sviluppo che chiedono alla ricerca di intercettare altri fabbisogni. A questo proposito vorrei rassicurare la senatrice Cattaneo, che dalle colonne di questo giornale ha affermato che il Ministero delle politiche agricole non sa più cosa fa la ricerca scientifica pubblica: non è certo così.
Fonte: La Repubblica