Le vendite del Trento DOP hanno superato le 12 milioni di bottiglie nel 2021, l’estero vale il 15%
Netto rimbalzo per le “bollicine di montagna” rispetto all’anno della pandemia (che ha colpito soprattutto i consumi fuori casa e le occasioni di festeggiamento, ma anche la promozione sul territorio) e uno sprint ancora più significativo rispetto al 2019. Il consuntivo dello scorso anno del Trento DOP non delude le aspettative e conferma la crescita intrapresa da alcuni anni, coronando un periodo ricco di riconoscimenti internazionali (tra cui 72 medaglie, 22 ori e 50 argenti, nell’edizione 2021 del Champagne & Sparkling Wine World).
Nubi all’orizzonte non mancano, come per tutto il comparto (aumento dei costi e una crisi dei consumi che potrebbe essere conseguenza dell’inflazione, ormai ben più che un fenomeno passeggero), ma intanto difficilmente passa inosservata un’accelerazione «del 40% rispetto al 2020 e del 23% sul 2019»: secondo i dati diffusi dall’Osservatorio dell’Istituto Trento Doc, «le vendite hanno superato i 12 milioni di bottiglie e il fatturato complessivo del settore ha raggiunto i 150 milioni di euro».
A trainare le vendite è il mercato nazionale, guidato proprio dalla zona del Trentino, «dove la proposta degli operatori di settore, ormai diventati veri e propri ambasciatori del territorio, ha incrementato sensibilmente la domanda di Trentodoc», si legge in una nota. Ma «anche nelle regioni meridionali le bollicine di montagna sono sempre più diffuse con una crescita sostenuta» e «l’estero conferma un peso sul fatturato assoluto per il 15%». Con Europa e Nord America che rappresentano le aree internazionali di maggior sviluppo.
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore