La Finocchiona IGP ingrana la quinta e si regala un 2016 da record. I dati sulla produzione dell’anno appena concluso sono infatti molto positivi. Sono oltre 1 milione e 400mila i chili dello storico salume toscano insaccati, pari a più di 610mila “pezzi” e circa 1 milione e 200mila vaschette di prodotto affettato confezionate. Il valore, calcolato sul prodotto certificato, è di quasi 7 milioni e 800mila euro alla produzione e di oltre 13 milioni e mezzo alla vendita.
L’IGP, una marcia in più per la Finocchiona. Dal momento del riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta nel maggio 2015 a oggi, si è registrata una crescita costante del salume toscano arrivando a quasi 2 milioni e 200mila kg totali di prodotto insaccato, 965mila pezzi e oltre 1 milione e 815mila vaschette. Il valore alla produzione supera i 12 milioni di euro ed il valore alla vendita oltrepassa quota 20 milioni. Per capire l’entità della crescita basta dire che le percentuali di produzione segnano un +63% tra il terzo e il quarto trimestre del 2016 e un +58% rispetto al quarto trimestre del 2015.
Arezzo, Siena e Firenze le province al top della produzione. Italia, ma non solo. La Finocchiona IGP va forte anche all’estero. L’83% circa del mercato della Finocchiona IGP è in Italia, ma la fetta relativa all’export inizia ad assumere un valore sempre più significativo. Del 17% di prodotto esportato, l’UE fa la parte del leone con il 16 per cento, mentre il “resto del mondo” si attesta poco al di sopra dell’1 per cento. Germania, Inghilterra e Svezia sono i primi tre Paesi nel consumo di Finocchiona IGP rispettivamente con il 10,7%, il 3% e l’1%. Forte apprezzamento anche in Danimarca, Belgio e Francia, ma sono da segnalare nella “top ten” dei consumatori di Finocchiona tre stati extra UE: la Nuova Zelanda, al sesto posto, la Norvegia all’ottavo e il Giappone, al decimo, senza dimenticare il Canada che segue a breve distanza.
“I dati – sottolinea Fabio Viani, presidente del Consorzio – sono molto positivi, segno anche di un assestamento del prodotto su tutti i canali distributivi, dalla grande distribuzione fino alle botteghe e le gastronomie. Il traguardo della certificazione non è stato un fuoco di paglia, bensì il risultato di un lungo lavoro”
“I risultati 2016 sono interessanti – afferma Francesco Seghi, direttore del Consorzio – perché segnano un incremento costante, come dimostrano i dati su base trimestrale e semestrale. Se sul mercato nazionale la Finocchiona IGP si consolida e si afferma aumentando la sua presenza e di conseguenza i consumi, l’estero rappresenta ancora una stimolante scommessa e dimostra di apprezzare il prodotto”.
Fonte: Consorzio di tutela della Finocchiona IGP