Alla fine, la riforma comunitaria del biologico è saltata. L’attesa modifica del regolamento base del settore è infatti slittata. La presidenza di turno olandese, che a inizio anno, l’aveva indicata tra le priorità della propria agenda di lavoro sul fronte agroalimentare, non è riuscita a far convogliare per tempo, sottoponendola al Consiglio dei ministri agricoli Ue, una bozza di compromesso sulla proposta che la Commissione Europea ha presentato ormai due anni fa. E così, i lavori della riforma slittano al secondo semestre di quest’anno sotto la presidenza di turno slovacca, con una possibile quadratura del cerchio – verosimile – entro i primi sei mesi dei 2017. Intanto, al Consiglio del 27 e 28 giugno la presidenza di turno uscente olandese ha presentato i risultati raggiunti nel corso del suo mandato.
Sul dossier «agricoltura biologica» i progressi compiuti e i compromessi raggiunti ruotano su tre punti a valenza politica. Il primo punto si riferisce alla soluzione trovata per mantenere i controlli specifici sui prodotti biologici nell’ambito del regolamento base «dedicato». Questo, venendo incontro al tempo stesso alle richieste del Parlamento che chiedeva un riferimento al biologico anche nel dossier «Controlli Ufficiali». La seconda questione riguardo le sostanze non ammesse, per la quale la Presidenza olandese ha ritenuto possibile un compromesso, sempre con con il Parlamento, nell’ambito del mandato del Consiglio. Questa soluzione, tuttavia, non è ritenuta accettabile dalla Commissione, in quanto non porterebbe a una de-certificazione automatica dei prodotti in caso di presenza di sostanze contaminanti. La terza questione riguarda l’interesse del Parlamento ad avere norme di produzione dettagliate negli allegati. Questo significa che esse dovrebbero essere inserite nell’atto di base, mentre il Consiglio preferirebbe introdurle in fase di attuazione tramite atti secondari.
Fonte: Agrisole – Il Sole 24 Ore