Gazzetta di Parma
È scattata ieri una piccola rivoluzione nel mondo della certificazione dei prodotti alimentari di qualità Ue, un sistema che «protegge» e valorizza molte specialità tipiche italiane. Con l’entrata in vigore del regolamento dell’Unione europea approvato lo scorso autunno si dimezzano – passando da un anno a sei mesi – i tempi entro i quali la Commissione europea dovrà esaminare le richieste di registrazione finalizzate all’ottenimenti dei marchi Dop (Denominazione di origine protetta, come il parmigiano), Igp (Indicazione geografica protetta, come l’abbacchio romano) e Stg (Specialità tradizionale garantita come la pizza napoletana). Inoltre, nasce un’etichetta «ad hoc» destinata a tutelare i prodotti della montagna e si rafforzano le tutele in favore di prodotti «originali» e contro le imitazioni. Per ottenere la «certificazione» europea bisognerà infatti dimostrare che l’alimento in que stione è sul mercato da almeno 30 anni. L’entrata in vigore della nuova normativa è stata annunciata con grande soddisfazione dal commissario Ue all’agricoltura Dacian Ciolos, secondo il quale essa consentirà di tutelare ancora di più i consumatori e di garantire un reddito più adeguato ai produttori. «La forza dell’agricoltura europea sta nella diversità dei suoi prodotti», ha tenuto a sottolineare il commissario Ciolos. E gli agricoltori, ora più che mai sottoposti alle pressioni della crisi, della competizione globale e della filiera distributiva, «hanno bisogno di strumenti adeguati per meglio comunicare ai consumatori la qualità della loro offerta».
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