Successo all’estero e fatturato da 600 milioni per il Consorzio di tutela
Il Pecorino romano vive un momento d’oro. Il successo sui mercati internazionali e il fatturato da 6o0 all’anno sono la prova della qualità di un prodotto unico e sempre più amato, grazie anche alla diversificazione dell’offerta e all’innovazione senza rinunciare alla sua tipicità. Il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, Gianni Maoddi lo ha ribadito ieri a Siamaggiore, a pochi chilometri da Oristano, durante l’assemblea dei soci in cui sono intervenuti (anche se a distanza) il ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e l’europarlamentare Paolo De Castro oltre all’assessora regionale all’Agricoltura Valeria Satta.
Con un prezzo che vola oltre 114 curo al chilo, 12mila aziende e 40 caseifici, 25mila addetti, i progetti fra Giappone, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera e Italia, il settore è in ottima salute con effetti positivi su tutta la filiera: la quotazione del prodotto assicura una giusta remunerazione anche ai pastori. “Avremo una produzione di 2000 tonnellate in più rispetto alle 30mila dell`anno scorso, un incremento del 5-7 per cento” ha spiegato Maoddi ricordando che il bilancio si è chiuso in pareggio e ancora una volta è stato previsto un fondo di solidarietà per gli allevatori in difficoltà e iniziative benefiche.
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Fonte: L’Unione Sarda