Tutti concordi, persino i pastori: il recente boom dei prezzi del Pecorino Romano DOP è arrivato anche grazie al pegno rotativo. La possibilità concessa alle aziende di utilizzare il formaggio a garanzia di prestiti, a pochi mesi dall’avvio, pub già definirsi un successo. Un’intesa siglata tra istituzioni, comparto bancario e lattierocaseario, rinnovata ieri durante l’incontro tra l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, il presidente della Commissione regionale Abi Giuseppe Cuccurese, il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP Salvatore Palitta e i rappresentanti delle cooperative. «Siamo state una delle prime regioni a partire con uno strumento utile alla razionalizzazione della filiera di una DOP», ricorda Paci, «una misura che in futuro contribuirà a calmiere i prezzi sul mercato».
Le parti si sono mostrate disponibili a estendere il pegno ad altre due tipologie di formaggio: i più stagionati e quelli che invece non sono arrivati a maturazione (attualmente è interessato il Pecorino Romano DOP con almeno 5 mesi di stagionatura). «L’introduzione del pegno rotativo ha garantito la disponibilità finanziaria delle imprese», conferma Palitta, «consentendo lo stoccaggio di merce che sarebbe stata immessa sul mercato senza un’adeguata programmazione di vendita. Tanto è vero che dal periodo della sua operatività si è assistito ad un aumento repentino del valore».
Fonte: L’Unione Sarda
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