Pecorino a rischio per i predatori, chiusi altri tre allevamenti di ovini
Il presidente del Consorzio lancia l’allarme: “Siamo arrivati allo stremo”
Con la presenza di predatori in crescita le pecore vengono sempre meno lasciate al pascolo ma così la produzione di latte diminuisce. “In un anno e mezzo nella zona di Mazzolla hanno chiuso tre allevamenti di pecore e altre due del Volterrano sono alle prese con gravi difficoltà che, quasi sicuramente, le porteranno ad arrendersi. E tutto perché ormai non si possono più lasciare al pascolo gli animali a causa della presenza di predatori”.
È la denuncia di Bartolomeo Carta, allevatore, cacciatore e presidente del Consorzio del Pecorino delle Balze Volterrane DOP che punta il dito su una “gestione fuori controllo da parte degli enti chiamati a tutelare anche le piccole aziende come le nostre”. La situazione è critica anche per il formaggio a denominazione d’origine protetta (Dop) perché le pecore o vengono uccise o si stressano per la paura.
Ma il risultato è sempre lo stesso secondo Carta: “La quantità di latte specifico per quel tipo di pecorino è sempre meno e il prodotto è sempre più a rischio. Ormai siamo vicini alla rassegnazione, perché gli enti come la Regione a cui ci rivolgiamo ci dicono di utilizzare i cani. Ma si aprono comunque problemi, perché spesso arrivano lamentele dalle persone che vengono infastidite proprio dagli animali che dovrebbero proteggere
le nostre greggi”.
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Fonte: Il Tirreno