Il ministro dell’Agricoltura Patuanelli prende posizione contro la richiesta della Croazia di riconoscere la denominazione Prosek. La prossima settimana cda del Consorzio DOC.
Anche il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli scende in campo a difesa del Prosecco DOP, mentre i Consorzi di tutela scrutano l’orizzonte europeo per capire quando in Gazzetta Ufficiale finirà la richiesta della Croazia alla Commissione Ue di riconoscere il “Prosek”. “Io credo che il Prosecco DOP sia un valore per le nostre produzioni. Dobbiamo difendere le capacità di produzione dei territori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, perché il Prosecco è uno solo”, ha risposto Patuanelli a chi, ieri a Pordenone, gli ha chiesto se è per l’apertura europea ai produttori croati, in particolare a quelli di quel vino passito che loro vorrebbero far passare per Prosek.
Patuanelli, dopo essersi incontrato con associazioni di categoria e imprenditori ha rassicurato che ci sono “molte eccellenze nostrane” le quali, per l`appunto, “vanno difese”. Gli europarlamentari del Nordest, intanto, stanno preparando interrogazioni e altre mosse per convincere tecnici e politici della Commissione a soprassedere alla richiesta croata. A Bruxelles si ritiene che l’ufficializzazione dell’atto di Zagabria non abbia scadenze rapidissime ma possa avvenire “entro l`estate”. Quindi i tempi di convincimento che la strada non porti da nessuna parte sono ancora lunghi.
E dopo la pubblicazione, in ogni caso, l’Italia avrebbe due mesi di tempo per fare opposizione. Il ministro dell’Agricoltura, dunque, pare intenzionato ad alzare anche lui il muro. D’altra parte, gli stessi produttori del Carso – Patuanelli è di Trieste – non vogliono condividere il nome sloveno della loro cittadina con il vino croato. Oggi il tema doveva essere al centro del dibattito della prima convocazione del cda del Consorzio di tutela Prosecco DOC, che deve procedere all’elezione del presidente. Ma l’appuntamento è stato inviato alla prossima settima, quando si terrà anche l’elezione del nuovo presidente del Consorzio Prosecco Conegliano-Valdobbiadene DOCG. Buone notizie, intanto, arrivano dalla Russia. L’embargo non riguarda le bevande con l’Italia che ha messo a segno un aumento record del 37 per cento nelle esportazioni di bottiglie di spumante italiano nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, secondo Coldiretti. “Lo scorso anno – sottolinea Coldiretti – sono state stappate 25 milioni le bottiglie di spumante nel Paese di Putin dove particolarmente apprezzati sono il Prosecco e l’Asti. Con la Russia che si classifica al quarto posto tra i principali consumatori delle bollicine italiane, potrebbe essere l’Italia ad avvantaggiarsi della guerra dello champagne tra Russia e Francia”.
Fonte: La Tribuna di Treviso