A difesa del made in Italy. Dicendo no al Nutriscore e al Prosek. Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, si è presentato con questi due «scudi» al Consiglio UE Agricoltura di Bruxelles.
Anche se il Prosek, un vino passito croato da dessert, venisse registrato come Prosek di Dalmazia per distinguerlo dalle bollicine del Prosecco – è il pensiero di Patuanelli «si potrebbe cambiare il disciplinare e fare uno spumante secco come il Prosecco. Il pericolo c’è». «Ma, soprattutto – aggiunge Patuanelli – non riusciamo a capire perché istituzionalizzare l’Italian Sounding: è un prodotto che ha lo stesso nome, ma è completamente diverso. Se ha un senso la protezione delle DOP e delle IGP, va fatto a 360 gradi».
Nel mirino del ministro c’è anche il Nutriscore, il sistema della cosiddetta «etichetta a semaforo» nata per segnalare ai consumatori i cibi con una alta presenza di grassi o sale, sostenuta a livello Ue dalla Francia. la nostra posizione non è mediabile, massima contrarietà a mettere un colore al cibo». «Pensare di dare un valore al cibo con una porzione standard da 100 grammi – ha aggiunto il ministro – è un assurdo in termini, perché non consumo 100 millilitri di olio d`oliva con la stessa frequenza con cui bevo 100 millilitri di Coca-Cola. È evidente che è così: non ha senso mettere un bollino sul cibo».
Fonte: Corriere della Sera