Il territorio dell’Emilia centrale e bassa Lombardia punta ad ottenere il riconoscimento di “Patrimonio mondiale immateriale” da parte dell’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il progetto, che è seguito dal Club Unesco di Reggio Emilia in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, sarà presentato venerdì 1 marzo alle ore 10,00 nell’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia, unitamente ad un primo studio che evidenzia le peculiarità di questo territorio ed è propedeutico proprio al percorso di possibile riconoscimento come “patrimonio mondiale immateriale”. “L’iniziativa – sottolinea Silvio Cari Gallingani, curatore dell’iniziativa per il Club Unesco di Reggio Emilia – parte dalla considerazione che questo territorio rappresenta un “unicum” particolare, caratteristico, complesso e delicato che si è modificato nel tempo per opera di una pluralità di fattori umani, storici, culturali, ambientali e che, come tale sia degno di particolare valorizzazione e tutela”. La presentazione di venerdì sarà aperta dal presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, cui seguirà l’illustrazione del progetto del curatore Silvio Cari Gallingani. I ricercatori Riccardo Braggion e Valentina Tavoni presenteranno poi i contenuti della ricerca finalizzata alla presentazione della domanda di riconoscimento all’Unesco, affrontando in particolare gli aspetti riguardanti il territorio, la popolazione, l’organizzazione agricola e il ruolo di monasteri e ordini religiosi per diffondere cultura nel territorio dell’Emilia centrale e bassa Lombardia.
Fonte: Consorzio del Parmigiano reggiano